Medicina e ricerca

Retinopatia del neonato pretermine, quali strumenti per la laserterapia

di Gianluca Lista (direttore del reparto di Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi)

Sono 15 milioni nel mondo, 40 mila in Italia e prendono il loro nome dalla settimana di età gestazionale in cui nascono: sono i neonati pretermine, o prematuri, cioè bambini che vengono alla luce prima della 37a settimana di gestazione e che pesano spesso anche meno di 1 chilo. Nello specifico all’Ospedale di Bambini Vittore Buzzi di Milano, dove mi occupo di dirigere i reparti di Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva Neonatale, ogni anno nascono oltre 3.500 bambini, di cui quasi 300 (8% circa) prematuri. Di questi neonati prematuri, 60 hanno un peso inferiore ai 1500 gr (e 20 di questi 60, addirittura sotto 1 Kg).
La percentuale dei nati pretermine negli ultimi anni ha registrato un aumento anche in Italia (dal 6 all'8%) principalmente grazie alla maggiore capacità degli ostetrici di gestire le gravidanze complicate, attraverso diagnosi più efficaci e controlli più rigorosi rispetto al passato, con la conseguente capacità di gestire patologie gravidiche o fetali, anticipando però spesso la data del parto prima del termine. Altra causa importante della nascita pretermine è la fecondazione assistita, che conduce spesso ad avere gravidanze gemellari, che si traducono spesso in gravidanze complicate e quindi nascita prematura. L'aumento poi dell'età media delle donne che affrontano le gravidanze è un fattore rilevante, poiché si possono presentare patologie croniche - ipertensione, diabete, obesità – che complicano la gravidanza e inducono spesso la necessità di un parto pretermine. Vanno infine considerate a rischio di gravidanza prematura le donne migranti, in fuga da situazioni di pericolo del loro Paese di origine e giunte in Italia spesso in condizioni problematiche, denutrite, senza aver avuto accesso alle cure necessarie e ai controlli prenatali. Nella nostra Patologia e Terapia Intensiva Neonatale ogni anno ricoveriamo circa 400 neonati, per la maggior parte prematuri, gemelli o con patologia malformativa toraco-addominale.

I prematuri maggiormente a rischio sono i nati prima della 32a settimana, pesano meno di 1500 grammi e spesso hanno alla nascita un'insufficienza cardiorespiratoria. Questi neonati hanno anche un'immaturità di altri organi e apparati (come il fegato, i reni e il sistema immunitario) e, quando nascono prima della 27a settimana di età gestazionale e con un peso inferiore a 1 Kg, sono a rischio anche di problematiche neurologiche e neuropsicomotorie. Questi neonati più piccoli e prematuri presentano spesso anche una immaturità retinica, chiamata ROP: Retinopatia del pretermine.
Nello specifico, la ROP è una patologia causata da un'anomala proliferazione vascolare retinica postnatale, che colpisce con diversi gradi di severità i prematuri, in particolare (circa l'80%), quelli con un peso inferiore a un chilo e inferiore alle 27 settimane. Se la ROP è lasciata alla sua naturale evoluzione, può portare a una grave compromissione della funzione visiva. Basti pensare che, ancora oggi, nonostante il miglioramento delle cure neonatologiche, rimane la più importante causa di cecità infantile nei Paesi ad alto sviluppo tecnologico.
Sono cinque gli stadi in cui si può manifestare la ROP: dal primo meno grave, al secondo e terzo dove il rischio aumenta a causa dell'anomala crescita dei vasi sanguigni e della complicanza emorragica retinica, fino al quarto e quinto stadio (in cui versa il 10% dei prematuri) quando si verifica un distacco di retina. Quando il neonato si trova tra il secondo e terzo stadio della ROP è necessario sottoporlo a laserterapia della retina per evitare la progressione della malattia sino al distacco e cecità.
Fino a oggi all'ospedale Buzzi abbiamo affrontato la ROP con un controllo periodico effettuato tramite oftalmoscopia e quindi laserterapia. Dato che da alcuni anni il nostro ospedale è un punto di riferimento per la cura specialistica in campo materno e infantile non solo per la realtà lombarda ma in tutta Italia, il nostro obiettivo è di studiare e curare sempre meglio le malattie dei neonati pretermine, prima, durante e dopo la nascita. Pertanto per la ROP è necessario l'acquisto della RETCAM dotata di fluoroangiografia, uno strumento tecnologico che ci permette di diagnosticare più precisamente l'entità e l'estensione della ROP, lasciandone documentazione fotografica in cartella clinica e permettendo una laserterapia più mirata ed efficace.
Dato il costo elevato della RETCAM (220 mila euro), insieme all'associazione OBM - Ospedale dei Bambini Milano Buzzi Onlus, abbiamo dato il via alla campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “I più piccoli hanno bisogno dell'aiuto più grande” che ha proprio l'obiettivo di supportare il reparto di Terapia Intensiva Neonatale con questo strumento tecnologico che ci permetterà di curare la ROP. Fino all'8 maggio 2017 è possibile aiutarci a raggiungere questo traguardo con un sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45549. Solo così saremo in grado di intervenire tempestivamente sui bambini prematuri con Retinopatia, scongiurando l'avanzare della malattia verso la cecità.


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