Medicina e ricerca

Sempre più Medicina nucleare nei Lea

di Orazio Schillaci (presidente Associazione italiana di Medicina nucleare ed Imaging molecolare - Aimn)

Il ruolo della Medicina nucleare appare sempre più importante man mano che le esperienze positive, sempre più documentate, diventano evidenza clinica consolidata. Ne sono testimonianza tre lavori recentemente pubblicati. Nel primo, su Strahlentherapie und Onkologie, A. Tufman propone una nuova classificazione (TNM 8) del cancro del polmone, nella quale la tomografia ad emissione di positroni (PET/TC) con fluorodeossiglucosio (FDG) ha un ruolo fondamentale nella definizione del parametro M, cioè nella individuazione delle metastasi a distanza.

Con la PET-FDG , che identifica un maggior numero di lesioni secondarie extratoraciche rispetto alle altre metodiche di imaging, è possibile meglio differenziare tra malattia oligometastatica (M1b) e plurimetastatica (M1c). I pazienti classificati M1b con la PET vivono 21.4 mesi rispetto ai 7 mesi di quelli definiti M1b in assenza di PET, perché la PET individua metastasi extratoraciche misconosciute usando solo altre metodiche. Sul prestigioso Lancet Oncology è stata pubblicata la Consensus Conference sul mieloma multiplo tra gli esperti dell'International Myeloma Working Group.

Avendo un ruolo minore nella diagnosi, rispetto alla RM o alle metodiche radiografiche, la PET-FDG ha una posizione centrale nella valutazione e monitoraggio della risposta alla terapia, in quanto i cambiamenti metabolici sono più precoci rispetto a quelli valutabili con la RM; inoltre, nei pazienti con mieloma multiplo tipo smouldering, caratterizzato da un elevato tasso di progressione, la individuazione di una o più lesioni litiche alla PET/TC con FDG identifica pazienti per i quali è necessario un immediato trattamento. Infine, le nuove linee guida, appena pubblicate dalla European Association for Neuro-Oncology (EANO) sulla diagnosi e il trattamento dei gliomi di II-IV grado nei pazienti adulti, affermano che la PET con radio aminoacidi fornisce informazioni utili nella diagnosi, nel trattamento e nella ristadiazione di questi tumori.

La PET consente di: 1) individuare meglio le sedi di biopsia; 2) definire con maggior precisione il volume tumorale (GTV) nel planning radioterapico post-chirurgico; 3) effettuare la diagnosi differenziale tra pseudoprogressione e progressione di malattia in cui la RM di controllo non risultasse dirimente, indirizzando il paziente al corretto iter terapeutico. Questi tre lavori dimostrano come sia in costante e continua crescita il numero delle evidenze scientifiche che provano il ruolo centrale della Medicina Nucleare, ed in particolare della PET sia con FDG che con altri radiotraccianti, nel migliorare le politiche sanitarie.

In tal senso l'Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare (Aimn) ribadisce il suo apprezzamento al ministro della Salute, che ha voluto una commissione per la valutazione continua dei Lea, al fine di un adeguamento migliorativo in presenza di nuove evidenze cliniche. L'Aimn, ribadisce la disponibilità a dare il suo contributo in tale direzione, nel supremo interesse del malato che tenga conto del rispetto del bilancio sanitario.


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