Medicina e ricerca

Malaria: Sofia e le bimbe africane infettate da plasmodium falciparum. Ma si attendono i risultati delle analisi sul ceppo del parassita

di Lucilla Vazza

Continua a tenere banco nelle cronache e nel dibattito politico il caso della piccola Sofia, la bimba trentina di 4 anni morta per malaria a Brescia nei giorni scorsi, dopo il trasferimento dall'ospedale di Trento.

Questa mattina, la procura di Trento ha ufficialmente notificato all'ospedale della città l'avvio dell'inchiesta per omicidio colposo, al momento verso ignoti. Domani a Verona, il corpo della bambina sarà sottoposto ad autopsia. Finora è emerso che la bimba è stata infettata dal plasmodium falciparum, il parassita tropicale che provoca una grave forma di malaria cerebrale, particolarmente rischiosa per i bambini piccoli. Si tratta dello stesso parassita che ha colpito le sorelline africane di 4 e 11 anni, tornate con la famiglia dal loro paese d'origine, il Burkina Faso e ricoverate con la bimba italiana negli stessi giorni, ma in stanze diverse del reparto. Ma questo non basta a stabilire che il contagio sia avvenuto nelle corsie della Pediatria dell'ospedale di Trento. Per farlo, si aspettano i risultati delle analisi in corso all'Istituto superiore di sanità.

Gli esperti dovranno stabilire se il ceppo, una sorta di dna del parassita che ha colpito Sofia è lo stesso che ha infettato la famiglia africana. Se così fosse, allora si potrà dire che la piccola si è ammalata in ospedale. Altrimenti, si dovrà ripartire da zero e cercare altre piste. Oltre alle due bimbe africane si erano ammalati di malaria anche un fratello più grande e la madre, ricoverati però tra gli adulti e tutti poi guariti.

Politica scatenata sul nesso migranti-malaria
Anche se ancora non c'è certezza della dinamica dei fatti, la politica si è scatenata. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini ha parlato di nesso innegabile tra la presenza massiccia e incontrollata di immigrati e ritorno di malattie da noi debellate, mentre da Forza Italia, la trentina Michaela Biancofiore difende il lavoro dell'ospedale della sua città: «Non credo affatto all'ipotesi fatta trapelare in queste ore che il contagio per malaria che ha ucciso la piccola Sofia, sia avvenuto nell'ottimo Ospedale Santa Chiara. Anche perché i due bambini provenienti dal Burkina Faso sono guariti senza alcun danno celebrale. Vigileremo».

A sinistra, Federico Gelli, responsabile sanità del Pd, ha polemizzato in risposta alle dichiarazioni della Lega Nord: «Stiamo parlando della morte di una bambina, non è possibile strumentalizzare una vicenda del genere per una battaglia, tra l'altro ideologica, sulla gestione dell'immigrazione in questo paese. Di sicuro le cause sono ancora tutte da chiarire». Gelli ha ricordato che: «ogni anno in Italia ci sono circa 600 casi del genere, la maggior parte di questi legati a persone che tornano da viaggi all'estero. In questa vicenda c'è da fare luce se sia stato un errore dell'ospedale, e in tal caso ci sarebbero da ricercare i colpevoli. L'altra possibilità è che la zanzara sia arrivata in Italia portata da qualcun altro».


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