Medicina e ricerca

Oncologia, la ricerca prosegue e sopravvivere ora è possibile

di Nicola Marzano (responsabile Oncologia Medica Ospedale San Paolo Bari)

Dal tumore si può guarire o, in ogni caso, si può convivere, cronicizzandolo . La terapia oncologica oggi determina un grado di curabilità superiore a qualche anno fa, consentendo alle persone colpite di avere una vita attiva e soddisfacente.
Medici, chirurghi, biologi e tecnici di laboratorio si riuniscono all'ottavo Congresso sulle “Cure primarie per il paziente oncologico”, organizzato a Bari il 17 e 18 novembre da C.Lab Meeting - per dimostrare come la prevenzione primaria, la lotta al tabagismo, la diffusione degli screening, il progressivo sviluppo e miglioramento dei percorsi diagnostici e delle prospettive terapeutiche, portino sempre di più ad una riduzione di nuovi casi e globalmente ad un miglioramento nella sopravvivenza.
Il futuro dell'approccio alle malattie del tumore è la ricerca clinica e traslazionale, ovvero la nuova branca della medicina che costruisce un ponte tra laboratorio, letto del paziente e dialogo con la comunità che da un lato consente il più rapido trasferimento delle nuove informazioni e dall'altro responsabilizza i medici nei confronti dei cittadini ammalati di tumore.

Mille persone al giorno scoprono di avere il tumore
Le tante persone che ogni giorno scoprono di avere un tumore (1.000 ogni giorno secondo lo studio Aiom-Airtum 2017) confermano l'importanza della patologia oncologica e mostrano quanto è rilevante la prevenzione primaria per ridurre il rischio di ammalarsi di cancro.
La sopravvivenza è il principale risultato in campo oncologico e permette, attraverso la misura del tempo dalla diagnosi, di valutare l'efficacia del sistema sanitario nel suo complesso nei confronti della malattia tumorale. Salvarsi dal cancro è possibile se si considerano due aspetti: la fase nella quale viene diagnosticata la malattia e l'efficacia delle terapie intraprese. Sulla sopravvivenza influiscono quindi sia gli interventi di prevenzione secondaria sia la disponibilità e l'accesso a terapie efficaci.
Nonostante la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi sia aumentata rispetto a quella dei casi diagnosticati nei quinquenni precedenti sia per gli uomini sia per le donne, tra gli aspetti generali nella gestione del malato oncologico è di fondamentale importanza sottolineare quali siano i fattori di rischio della malattia. Il fumo e l'alcool, così come l'eccesso di peso, è ormai chiaro che aumentano il rischio di ammalare di diversi tipi di tumore. Quindi l'alimentazione e la nutraceutica assumono un ruolo sempre più importante nella terapia integrativa oncologica. L'obesità è il principale fattore di rischio per l'insorgenza dei tumori e il controllo del peso corporeo emerge come principale raccomandazione per la prevenzione oncologica. La dieta, intesa come il complesso delle abitudini alimentari, così come l'aumento dell'attività fisica sono attualmente considerati elementi cardine in grado di modulare il rischio.

Curare il cancro è come giocare una partita a scacchi
La cellula tumorale è una cellula intelligente; con la chemio terapia si arresta momentaneamente e poi trova la via per riprendere a cascata . Tra qualche anno la “vecchia” chemio non ci sarà più, sostituita dalle terapie biologiche in grado di bloccare selettivamente quei target responsabili della anomala ed incontrollata crescita tumorale e dalla terapia immunitaria. Quest'ultima non “parla” alla singola cellula tumorale ma al sistema immunitario; questa ulteriore strategia terapeutica ha già dato grandi vantaggi nella lotta a malattie altamente aggressive ed in precedenza poco curabili come i melanomi, i tumori renali,i tumori polmonari ed uroteliali, e sta estendendo il proprio campo di utilizzo nella cura dei tumori.
La farmacologia mirata e la predisposizione immunitaria ampliano le opportunità terapeutiche. Conoscere la genetica della persona è fondamentale per predisporre controlli mirati sia nei soggetti affetti dalla patologia tumorale che, soprattutto nei familiari a rischio.
Il test genetico, effettuato dopo un'adeguata consulenza, è pertanto di fondamentale importanza, tuttavia i parenti di chi si ammala raramente vengono sottoposti a questa analisi

La figura del biologo molecolare, accanto a quella dell'oncologo, sarà sempre più indispensabile per predire l'efficacia delle terapie e per la prevenzione, visto che la diagnosi precoce rimane la più efficace delle armi.
Un altro aspetto da non trascurare è la disparità di accesso alle cure. Man mano che la popolazione diventa eterogenea il sistema ospedaliero si dovrà adeguare diventando omogeneo per garantire a tutti i cittadini del mondo il diritto alla salute e l'accesso alle cure.


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