Medicina e ricerca

Cure palliative, la sedazione profonda non è eutanasia

di Fondazione Maruzza

Dalle ultime notizie sul caso di Marina Ripa di Meana ancora non c'è piena chiarezza sulla differenza tra la sedazione palliativa profonda ed eutanasia. Questo perché, troppo spesso, la conoscenza delle Cure palliative e la loro applicazione è ancora troppo carente. Ma, come ampiamente spiegato da Luciano Orsi (anestesista rianimatore e palliativista, vicepresidente della Società Italiana di Cure Palliative), «In Italia non c'è una norma specifica sulla sedazione profonda, ma esiste una legge sulle cure palliative, la n. 38 del 2010, votata all'unanimità in parlamento. È un testo che ci invidiano tutti gli altri paesi europei. Sancisce che le cure palliative, ormai entrate di fatto nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, sono un diritto del cittadino. Ciò vuol dire che tutte le procedure terapeutiche che rientrano in questa categoria, compresa la sedazione profonda, sono lecite dal punto di vista legale, giuridico e deontologico».

a decisione finale è condivisa tra un paziente cosciente e in grado di relazionarsi, che deve dare il proprio consenso, e il gruppo di medici, infermieri e vpsicologi che si occupa del trattamento palliativo. «Più che una decisione - continua Orsi - è un processo decisionale, maturato insieme, passo dopo passo».

«Tutte le ricerche scientifiche in merito hanno ampiamente dimostrato che la sedazione palliativa profonda, a differenza dell'eutanasia, non anticipa né accelera la morte. Al massimo, può solo allungare i tempi di sopravvivenza, non certo accorciarli», conclude l’esperto.

Entro il 2050 la popolazione mondiale di età superiore ai 60 anni raddoppierà e quella di
80 si prevede che quadruplicherà. Aumenterà quindi l'esigenza di prendersi cura di tutte le persone affette da malattie croniche o inguaribili e che si avvicinano alla fase finale della loro vita. Le Cure Palliative rappresentano una scelta e la migliore risposta alla sofferenza. Affrontare tematiche di questa rilevanza è un dovere sociale.


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