Medicina e ricerca

Glaucoma e qualità della vita: chance citicolina, via a test internazionale su 200 pazienti

di Luca Rossetti (ordinario Oftalmologia, Clinica Oculistica dell'Università di Milano, Ospedale San Paolo)

È ai blocchi di partenza lo studio multicentrico internazionale per valutare l’impatto della citicolina in soluzione orale sulla qualità della vita del paziente affetto da glaucoma. Il progetto è coordinato dalla Clinica Oculistica dell'Università di Milano - Ospedale San Paolo. Saranno arruolati 200 pazienti glaucomatosi in 5 centri di oftalmologia europei (2 in Italia, 1 in Spagna, Belgio e Grecia) e i risultati saranno disponibili a fine 2018.

Lo studio si propone di valutare con i principali metodi disponibili se e come è possibile migliorare la qualità di vita nel glaucoma con un neuroprotettore associato al normale trattamento ipotonizzante.

Il glaucoma, definito “il ladro silente della vista”, è la seconda causa di cecità nei Paesi industrializzati. Nel mondo le persone affette da glaucoma sono circa 80 milioni, un milione soltanto in Italia. Di questi pazienti si stima che circa il 20% sia esposto al rischio concreto di disabilità visiva. Perché il glaucoma è una patologia neurodegenerativa in cui la perdita delle cellule ganglionari retiniche è associata a una progressiva riduzione del campo visivo; ciò avviene in maniera subdola e di solito il paziente diventa sintomatico soltanto nelle fasi più avanzate, spesso quando la funzione visiva di un occhio si è già notevolmente ridotta.

C’è evidenza che la perdita del campo visivo sia strettamente correlata alla qualità della vita del paziente con glaucoma. Tra i vari fattori di rischio l'unico modificabile con la terapia è la pressione oculare. C'è evidenza che la riduzione della pressione oculare, oggi il cardine del trattamento anti-glaucoma, sia largamente efficace nel ridurre la progressione della malattia: ciò si può ottenere con un vasto armamentario di farmaci in collirio, oppure con terapia laser o chirurgica. Purtroppo c'è anche evidenza che una quota rilevante di glaucomatosi possa peggiorare nonostante la terapia ipotonizzante.

Citicolina neuroprotettiva
Ormai da qualche anno si studia come proteggere le cellule ganglionari, vero bersaglio della malattia glaucomatosa, mediante la neuroprotezione. Tra i vari neuroprotettori che possono giocare un ruolo complementare nel trattamento del glaucoma, vi è appunto la citicolina, molecola già efficacemente testata su altre malattie neurodegenerative dell'anziano, tra cui la demenza senile.
Recentemente, inoltre, il ministero della Salute Italiano ha autorizzato la registrazione della Citicolina in soluzione orale come alimento a fini medici speciali con indicazione terapeutica glaucoma, ovvero per pazienti glaucomatosi stabilizzati dal punto di vista pressorio ma con progressiva riduzione del campo visivo.

Il glaucoma compromette la capacità di leggere, di guidare, o di svolgere le più comuni attività quotidiane come trovare un prodotto nello scaffale del supermercato. Il sospetto diagnostico viene facilmente posto con una normale visita oculistica ambulatoriale nella quale si può riscontrare un aumento della pressione oculare e, più importante, un aspetto tipicamente escavato della papilla ottica.


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