Medicina e ricerca

Settimana della prevenzione oncologica, ripartiamo dagli stili di vita

di Francesco Schittulli (senologo chirurgo oncologo - Presidente nazionale Lilt)

In una società come quella italiana, dove si vive sempre più a lungo, il tumore resta una minaccia ben presente, anche nel sentire collettivo. È stato reso pubblico qualche giorno fa, infatti, uno studio dell’Istituto Piepoli riguardo la percezione dei cittadini rispetto alle sfide prioritarie per il sistema sanitario. È emerso che per il 72% degli italiani la sanità italiana dovrebbe investire di più nella cura dei tumori e il 97% sostiene che sia importante poter usufruire di nuove terapie per combatterli.
Paradossalmente ogni giorno in Italia si ammalano di tumore oltre 1.000 persone, quindi circa 370 mila all’anno , i decessi per tumore sono in sia pur lenta ma continua, progressiva diminuzione: questo significa che sono sempre più numerosi gli italiani che vivono dopo aver vissuto l’esperienza cancro riuscendo anche a guarire.
Negli ultimi 7 anni queste persone sono aumentate del 27%, grazie ai progressi nella ricerca, alla crescente efficienza del sistema di cura e delle diagnosi precoci. Ma soprattutto grazie ad una sempre più capillare diffusione della cultura della prevenzione come metodo di vita. Dati positivi, quindi, che devono confortarci ma non devono farci abbassare il livello di guardia. Non bisogna dimenticare infatti che questi risultati sono stati ottenuti anche grazie alle importanti campagne di prevenzione, di sensibilizzazione, informazione ed educazione della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Con la Settimana nazionale per la prevenzione oncologica in corso in questi giorni, Lilt promuove la possibilità di controlli nei circa 400 centri prevenzione e nelle 106 sedi provinciali focalizzando l’attenzione sull’importanza della prevenzione primaria, di tutti quegli atteggiamenti e comportamenti che ci permettono di rimanere in salute. Un corretto stile di vita dipende anche da salutari abitudini alimentari. Oggi infatti sappiamo che il 35% dei tumori è dovuto ad un’alimentazione errata: un dato davvero significativo, tanto più se pensiamo che in Italia fra 10 anni il 20% della popolazione maschile e il 15% di quella femminile sarà tendenzialmente obesa e, quindi, più esposta al rischio di sviluppare una patologia oncologica.
Per rimanere in salute bisogna tornare alle nostre radici: la dieta che più rispetta le regole della corretta alimentazione è infatti quella mediterranea. Grazie alla sua composizione - 12-18% di proteine, 45-60% di carboidrati, 20-35% di grassi, contenuti in frutta e verdura di stagione, legumi, cereali, carboidrati e una piccola parte di carne - la dieta mediterranea assicura il giusto apporto di nutrienti per essere in forma. Uno degli alimenti chiave della dieta mediterranea è l’olio extra vergine di oliva, che rappresenta un formidabile alleato anche contro i tumori, grazie alla sua miniera ineguagliabile di antiossidanti. Quattro studi prospettici, condotti in Spagna, Grecia e Italia, hanno confermato che se sostituissimo con grassi insaturi, di cui è ricco l’olio extravergine, appena il 5% delle calorie totali introdotte sotto forma di grassi saturi, potremmo registrare una riduzione del rischio di carcinoma mammario del 33%, di carcinoma colorettale del 22%, e di altri tumori. Per questo la Lilt promuove da sempre il consumo di questo alimento nutriceutico e ne ha fatto uno dei simboli della sua Settimana della prevenzione.
Per combattere il tumore è arrivato il momento di “giocare d’anticipo”, come recita lo slogan della nostra campagna di quest’anno: alimentarsi in modo sano, non fumare e praticare regolare attività fisica sono le prime regole per prevenire lo sviluppo di tumori. Così come è importante – ancora una volta è bene sottolinearlo - sottoporsi a visite cliniche periodiche di controllo come quelle offerte da Lilt nel corso di questa Settimana Nazionale “dedicata” alla prevenzione oncologica.


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