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Cavo orale, la prevenzione inizia dalla prima infanzia

di Sara Lavorini

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24 Esclusivo per Sanità24

La prevenzione dei problemi legati al cavo orale inizia già dalla prima infanzia, perché è proprio in età pediatrica che si sviluppano le prime carie sui denti da latte, i disturbi alle gengive e diverse complicazioni ortodontiche. Nei primi anni di vita il palato del bambino è infatti composto da ossa non ancora saldate perché ancora in formazione, quindi è in questo periodo delicato che si definisce la composizione della bocca da adulto. Tra le maggiori abitudini viziate che possono far insorgere delle problematiche nel bimbo, sicuramente l'uso prolungato del ciuccio la cui suzione può durare anche per ore, è tra quelle che più incide sulla struttura del palato. Nei bambini che utilizzano troppo a lungo il succhiotto la lingua assume una postura bassa, ossia rimane poggiata nella parte inferiore della bocca (il pavimento orale) e durante l'atto della deglutizione si interpone tra le arcate dentarie esercitando di frequente una spinta contro gli incisivi. In pratica avviene la persistenza del modello di deglutizione infantile, che abitualmente si modifica in seguito all'eruzione dentale. Se non corretti in tempo, i disturbi di malocclusione dentale possono portare in età adulta a problemi più gravi come gengive infiammate, carie e parodontiti ma anche a cefalee, acufeni e mal di schiena.

«Il ciuccio è un valido oggetto di conforto per il bambino se utilizzato con parsimonia e in maniera corretta. Questo significa che il ciucciotto - afferma Maria Rita Giuca, professoressa di Odontoiatria pediatrica e Ortognatodonzia all'Università di Pisa - va incontro al naturale bisogno di portare qualcosa alla bocca del bambino, facilita il suo istinto di suzione e la produzione di serotonina che gli permette di tranquillizzarsi ma non deve diventare l'unico modo per consolare il piccolo in ogni occasione. Inoltre il ciuccio è un comodo alleato anche per evitare che il bimbo porti alla bocca il dito, o le dita, che è di sicuro più impattante sul cavo orale. Le linee guida del nostro ministero della Salute hanno ribadito di recente che il ciuccio va abbandonato entro i 3 anni di vita, successivamente diventa un vero e proprio vizio. Dopo quest'età, a prescindere dal modello genetico di crescita diventa più difficile che si abbia un'autocorrezione degli eventuali difetti creati. Per i neonati la forma migliore è quella a ciliegia, molto simile al capezzolo materno. Successivamente il ciuccio a goccia (o anatomico) è quello che meglio si adatta al cavo orale. È bene utilizzare ciucci che abbiano una base super sottile per facilitare l'ottimale chiusura della bocca. É importante per la prevenzione della carie che la prima visita da un odontoiatra pediatrico sia effettuata il più precocemente possibile e a tale proposito le raccomandazioni cliniche del Ministero della Salute dicono che va effettuata entro i 18-24 mesi; e per intercettare le abitudini viziate da suzione non nutritiva, che possono generare delle imperfezioni fra il combaciamento fra i denti delle due arcate dentarie, il bambino va controllato a 3 anni di età quando l'occlusione decidua è formata e stabilizzata».

Postura della lingua bassa, chiusura labiale ipotonica, respirazione orale, malocclusione dentale ma anche deglutizione atipica e problemi di fonazione, sono i primi segnali che il cavo orale del bimbo non si stia sviluppando in maniera adeguata. E' importante effettuare delle visite specialistiche dall'odontoiatra o dall'otorino, per capire come risolvere queste problematiche ed evitare danni futuri ai piccoli.

«L'utilizzo dei ciucci e dei biberon deve essere limitato ai due, massimo tre anni di età - spiega Orsola Romano, fisioterapista presso l'U.O. di Odontostomatologia e Chirurgia del cavo orale, Ospedale S.Chiara di Pisa - perché in questo modo si evitano complicazioni morfo -funzionali in quanto il ciuccietto inserendosi tra la lingua e il palato, impedisce alla lingua di svolgere una delle sue funzioni principali, ossia quella di favorire l'allargamento dell'arcata dentale superiore adattandola a quella inferiore. L'interposizione del succhiotto tra lingua e palato determina, infatti, una contrazione di quest'ultimo impedendone il naturale sviluppo e causando una riduzione della superficie dell'arcata superiore. È importante dare queste informazione ai genitori già durante i primi mesi di gravidanza».


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