Medicina e ricerca

Scienza e libertà per governare, anche la pandemia

di Marco Cappato *

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24 Esclusivo per Sanità24

Durante il lockdown di primavera ci eravamo tutti ripromessi di non "sprecare" la crisi. Era arrivato il momento di realizzare le riforme indispensabili per non essere piegati dalle conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della pandemia.
Tra gli obiettivi più importanti, ce ne sono due in particolare sui quali il Paese sta invece rischiando di fallire l'occasione: valorizzare la scienza e promuovere le libertà.
"Godere della scienza" era il titolo del XVII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni appena conclusosi. La proposta alle istituzioni è quella di non rassegnarsi a una politica fatta solo di distribuzione delle risorse e di misure restrittive, ma anche di investimento per potenziare i cittadini attraverso la conoscenza e le libertà civili. Quando la politica non ascolta, il nostro impegno è di non stare a guardare, e di portare comunque le proposte nelle aule dei tribunali e nelle piazze della politica per l’affermazione dei diritti umani, onorando il motto "dal corpo dei malati al cuore della politica".
L’estrema incertezza di questa fase deve essere governata senza il ricorso a procedure d’eccezione ma attraverso la condivisione delle informazioni, la trasparenza del processo normativo e decisioni basate sulle migliori evidenze scientifiche, concorrendo in modo più efficace al coinvolgimento pubblico sulle imposizioni necessarie e rafforzando la prevenzione. È necessario attivare tutti gli strumenti costituzionalmente previsti per l’affermazione di scelte prese in scienza, coscienza e conoscenza per poter vivere liberi dall’inizio alla fine della vita e, quando lo Stato di Diritto viene piegato a ideologie o dogmi spesso anti-scientifici, ricorrere ad azioni di disobbedienze civili contro proibizioni insensate.
Le nostre non sono posizioni, sono lotte che spesso ottengono risultati nonostante la distrazione e l’ostilità dei partiti. Ci limitiamo qui a riassumere solo alcuni dei fronti aperti per denunciare violazioni dei diritti umani, e in particolare del diritto a beneficiare del progresso scientifico e delle sue applicazioni.
Sull’eutanasia, la sentenza relativa al Caso Trentini, tra le altre cose, ha chiarito cosa si debba intendere con l’espressione «tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale», indicata dalla Consulta come una condizione per accedere all’aiuto a morire. Esigiamo la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare depositata il 13 settembre 2013, il pieno rispetto della sentenza della Corte costituzionale di parziale legalizzazione dell’aiuto a morire e l’estensione di tale diritto anche a chi non è tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale.
Bisogna monitorare la corretta applicazione anche a livello regionale della Legge 40 sulla fecondazione assistita proseguendo la campagna per rimuovere gli ostacoli alla ricerca sulle scientifica sulle cellule staminali embrionali; legalizzare l'accesso alla procreazione medicalmente assistita anche ai single o le coppie delle stesso sesso, legalizzare la gestazione per altri solidale. Lavorare per la riforma corretta dei Lea anche per la parte della procreazione medicalmente assistita affinché siano incluse tutte le tecniche previste dalla scienza.
Sull’aborto proseguiamo la campagna "Aborto al sicuro" per la adeguata applicazione della legge 194, e promuoviamo un dibattito pubblico e istituzionale sulle indispensabili modifiche della legge emerse dopo 42 anni di sua applicazione e continuando la campagna per la contraccezione gratuita.
Insistiamo per la calendarizzazione della proposta di legge l’iniziativa popolare per la Legalizzazione della cannabis e depenalizzazione di uso e detenzione di tutte le altre sostanze proibite del 2016, promuovere Ricerche e sperimentazioni con altre piante e sostanza oggi proibite e denunciare gli ostacoli alla prescrizione della cannabis terapeutica.
Sulla disabilità, non basta parlare di risorse e assistenza. Bisogna garantire la piena attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, proseguire l’azione perché vengano predisposti e attuati i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (Peba), accessibilità digitale e assistenza sessuale Vogliamo evitare che le tipologie di ausili contenuti nel “Nomenclatore tariffario” siano fornite mediante gare d’appalto che non permettono l’individuazione personalizzata dell’ausilio e la partecipazione della persona alla scelta, e che si istituisca un Comitato “super partes” sui Lea che non preveda la presenza di rappresentanti delle Regioni (soggetti controllati).
La ricerca scientifica deve entrare nelle priorità degli investimenti italiani per Next Generation EU. Oltre alle restrizioni insensate sulla ricerca sugli embrioni e sull’editing genetico vegetale, attraverso quelle tecniche grazie alle quali Doudna e Charpentier hanno vinto il Premio Nobel e che invece in Italia sono ostacolate in ogni modo. È necessario adeguarsi alla normativa europea sulla sperimentazione animale, invece di aggiungere divieti che hanno come solo effetto quello di spostare la ricerca verso Paesi con meno controlli. Bisogna promuovere l’accesso aperto alla conoscenza scientifica (Open Access) e rivedere le modalità di finanziamento e valutazione dei progetti di ricerca e le modalità di reclutamento del personale di ricerca.
Mentre la politica si dilania nello scontro sull’utilizzo dei soldi del Mes, appare evidente che l’aspetto decisivo è quello della realizzazione di riforme strutturali del Sistema sanitario nazionale per spostare l’attenzione dalle acuzie alle cronicità e alla prevenzione; il potenziamento della prevenzione, della medicina territoriale e a distanza e dell'assistenza per la salute mentale è sulla bocca di tutti e regolarmente rivendicato dal Governo come obiettivo, ma senza indicazioni precise sui tempi, modi e costi del raggiungimento di tali obiettivi.
Su tutti questi temi, il faro per noi sta nel metodo che possiamo richiamare attraverso la memoria di Carlo Flamigni, nostro iscritto recentemente deceduto. Flamigni praticò la politica non attraverso scontri ideologici ma grazie all’esperienza concreta di medico attento ai diritti delle donne e di scienziato precursore dell’attenzione al diritto alla scienza.

* Tesoriere Associazione Luca Coscioni


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