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Covid: lockdown e crisi economica alimentano patologie psichiatriche

di Sara Lavorini

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La pandemia, il lockdown e l'incertezza per il futuro hanno notevolmente peggiorato i disturbi psichiatrici, e fatto emergere anche molti nuovi casi. Già in passato numerosi studi avevano associato le emergenze sanitarie a un aumento dei casi di sintomi depressivi, ansiosi e d'insonnia. Queste sintomatologie si erano infatti già presentate in passato come in occasione della diffusione della Sars nel 2002-2003.
A incidere molto sullo stato d'animo e sulla salute mentale delle persone è anche la crisi economica, la perdita del lavoro e la mancanza di prospettive, condizioni sociali che il Covid-19 ha notevolmente aggravato.
A essere interessati, sottolineano gli esperti, sono sia le persone che già soffrivano di problemi psichiatrici che, quelle che non avevano mai manifestato sintomi.

"L'emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus Covid-19 – dichiara Francesco Rotella dirigente medico presso la AOU-Careggi e professore a contratto presso l'Università degli studi di Firenze - deve essere senz'altro considerata come un evento eccezionale, che ha sensibilmente modificato la vita di tutte le persone". È ovviamente "troppo presto" per poter quantificare l'impatto che questa situazione ha avuto e avrà sulla salute mentale della popolazione. Tuttavia, la letteratura riguardante il legame che esiste fra eventi di vita stressanti e psicopatologia "è molto ricca e ci permette di fare alcune importanti considerazioni". "Un fattore stressante così impattante e che perdura per così tanto tempo - spiega Rotella -, porterà inevitabilmente a delle ricadute sia in termini di incidenza di nuovi disturbi psichiatrici, che di esacerbazione dei disturbi precedentemente diagnosticati. Deve essere tenuto conto oltretutto che gli effetti nocivi dello stress si manifestano soprattutto nel lungo termine, attraverso un progressivo esaurimento delle capacità di resilienza degli individui. In altre parole, i disturbi psichiatrici rappresenteranno potenzialmente una sorta di "onda lunga" degli effetti disastrosi dell'emergenza sanitaria che stiamo vivendo".

Rispetto ad altre discipline mediche, l'epidemiologia applicata alla psichiatria è spesso erratica. Per questa ragione i dati devono essere sempre presi con grande cautela per evitare strumentalizzazioni non opportune. Fatta questa premessa, l'ultimo studio epidemiologico rigoroso, specificatamente condotto nell'area toscana, è stato eseguito all'inizio degli anni duemila. Il dato di prevalenza lifetime (numero di casi nell'arco della vita) per qualunque disturbo psichiatrico si attestava intorno al 24% (15,7% per gli uomini e 31,7% per le donne). Di questi, i più diffusi erano i disturbi dell'umore (11% per gli uomini e 24% per le donne) e i disturbi d'ansia (10% per gli uomini e 22% per le donne).

"I dati relativi alla Toscana sono fino ad ora sempre stati sostanzialmente in linea con i dati nazionali. Come ho già detto – afferma Rotella – le problematiche più diffuse sono quelle relative alla sfera dell'umore e dell'ansia. La fascia più tipica di esordio è quella della tarda adolescenza e della giovane età adulta. Esistono tuttavia alcune importanti eccezioni, come ad esempio quella relativa alla depressione che riconosce due picchi di incidenza distinti in quanto si hanno molti esordi depressivi anche in una fascia di età più avanzata (60-70 anni). La grande incertezza sanitaria che attualmente domina le nostre vite – continua Rotella - ha già molte ricadute sul piano sociale, affettivo, lavorativo ed economico. Questi ambiti rappresentano i principali determinanti del nostro benessere. Maggiore sarà la loro compromissione, maggiore sarà il rischio di sviluppare problematiche afferenti alla sfera psicologica e psichiatrica".

L'aumento dei contagi e le nuove restrizioni imposte dal Governo, se pur inevitabili per la salute di tutti, genereranno sicuramente ancora ansia e paura tra i cittadini. Fondamentale per affrontare nuovamente un periodo difficile dovuto al virus, sarà quello di cercare se pure a distanza e sfruttando la tecnologia, di mantenere vivi i rapporti umani.

"Di fronte alle difficoltà fa parte della natura umana quella di cercare certezze – conclude il Rotella - a volte anche in modo disperato. Questo porta inevitabilmente a perdere equilibrio e coerenza di pensiero e ad abbracciare più facilmente visioni estreme della realtà. In molti casi è questo che sta spingendo il paese a spaccarsi sempre più in due, in una sorta di scontro dialettico fra "negazionisti" e "allarmisti". È fondamentale ribadire che in questo momento storico è assolutamente normale avere ansia e paura. Il principale suggerimento che posso dare per gestire (e non combattere) questa emozione è quello di informarsi, leggere, studiare e chiedere a chi è competente. Solo un pensiero informato, può portare a comportamenti responsabili e coerenti con le proprie inclinazioni".


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