Medicina e ricerca

L'importanza di ridurre le esposizioni agli inquinanti nei primi 1000 giorni di vita

di Luca Ronfani*

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Perché sono così importanti i primi 1000 giorni di vita del bambino? Quello che va dal concepimento fino ai primi due anni di età rappresenta un periodo fondamentale per la salute di un bambino contribuendo a creare la persona che sarà. Sappiamo che l'esposizione precoce a fattori chimici, fisici e, più in generale, a determinanti ambientali può avere un impatto negativo sull'evoluzione del feto e del neonato, influenzandone lo sviluppo cognitivo e fisico anche successivamente, con effetti che possono ripercuotersi sulla salute dell'individuo nel corso di tutta la vita: è infatti in questa fase così delicata, in utero e nella prima infanzia, che si struttura la salute mentale, cardiometabolica e respiratoria di un essere umano. Sappiamo, inoltre, che gli effetti legati all'esposizione ad inquinanti atmosferici sulla salute possono ripercuotersi anche sulle generazioni future, ad esempio attraverso alterazioni epigenetiche dovute alle esposizioni.

Da queste premesse nasce I primi 1000 giorni, un progetto di ricerca finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della Salute, con lo scopo di aumentare le conoscenze su come l'ambiente e l'esposizione a inquinanti ambientali, in particolare inquinanti atmosferici e fumo di sigaretta, influiscano sui primi 1000 giorni di vita di una persona. Il progetto vede come ente partner la Regione Friuli Venezia Giulia e coinvolge cinque regioni italiane; assieme all'IRCCS materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, tra i partner operativi figurano l'Università degli Studi di Torino, l'Azienda ospedaliero universitaria Meyer, Ospedale pediatrico di Firenze , il Dipartimento di Epidemiologia Servizio Sanitario regionale, ASL Roma 1 – Regione Lazio, il Centro di Riferimento per la Scienze Comportamentali e la Salute Mentale dell'Istituto Superiore di Sanità, la UO Neonatologia e pediatria dell'Azienda USL Toscana Nord Ovest, Ospedale Versilia, e l'Istituto di Biomedicina e Immunologia molecolare (CNR) di Palermo.

Ma in che modo l'esposizione precoce all'inquinamento atmosferico agisce anche a livello epigenetico, con possibili effetti che persistono nel corso dell'infanzia e della vita adulta? Quali sono gli effetti protettivi del verde urbano sulla salute dei bambini? Perché è essenziale puntare sulla gravidanza per migliorare lo stile di vita rispetto al fumo? Tra gli obiettivi principali del progetto quello di fornire attraverso il sito web https://millegiorni.info/ risposte a queste domande e più in generale di rivolgere a tutti gli stakeholder interessati informazioni e strumenti essenziali per ridurre le esposizioni agli inquinanti, promuovere la salute dei singoli in età pediatrica e adulta e pianificare azioni di prevenzione a livello di sanità pubblica.

Per fornire evidenze sugli effetti sulla salute del bambino delle esposizioni precoci agli inquinanti ambientali e al fumo di sigaretta, i ricercatori coinvolti nel progetto hanno realizzato 9 revisioni della letteratura, consultabili nella sezione del sito "Documenti scientifici" https://millegiorni.info/documenti-scientifici/ che forniscono a chiunque la possibilità di informarsi e avere un quadro più chiaro su temi quali gli effetti sui marcatori epigenetici, o sulla salute respiratoria, sull'esposizione agli inquinanti in gravidanza e altro ancora. Per misurare il potenziale carico di esposizione ambientale, ovvero il carico di malattia potenzialmente attribuibile alle esposizioni, e per valutare il ruolo delle alterazioni epigenetiche il progetto è partito dai dati della coorte di nati Piccolipiù, che dal 2011 ha arruolato 3389 bambini nuovi nati in 5 città italiane (Firenze, Roma, Torino, Trieste e Viareggio), di cui si hanno informazioni nel tempo sulle esposizioni ambientali e socio economiche, lo stile di vita, la crescita e lo stato di salute dei bambini a partire dalla gravidanza.

Uno degli obiettivi specifici del progetto 1000 giorni vi è stato anche quello di definire un protocollo per coorti di nuovi nati per il monitoraggio e l'intervento sul profilo di esposizione nei primi 1000 giorni di vita https://millegiorni.info/per-i-decisori/protocolli-di-intervento/, applicabile in aree ad elevato rischio ambientale (SIN). Tale protocollo ha una valenza generale ma si rivolge in particolare alla popolazione delle aree dei casi-studio e ai decisori locali, che disporranno così di parametri obiettivi sui quali programmare e valutare eventuali interventi sulla popolazione potenzialmente esposta a rischio ambientale.
Il progetto I Primi 1000 Giorni si propone infine di tradurre le evidenze disponibili in proposte d'intervento coerenti con la dimensione del problema a livello italiano, facendo riferimento al Piano Nazionale ed ai Piani Regionali di Prevenzione. Le proposte verranno raccolte in un documento di consenso https://millegiorni.info/per-i-decisori/documento-di-consenso/ che, a partire dalle evidenze raccolte, definisce le priorità di intervento, mirando a coinvolgere un numero ampio di attori, incluse le società scientifiche di riferimento e tutti gli stakeholder coinvolti, rappresentanti delle Regioni e del Ministero e rappresentati di altri progetti attivi nello stesso campo a livello italiano.

Per saperne di più sul progetto I primi 1000 giorni, sulle tematiche, gli obiettivi e molto altro, potete dare uno sguardo al sito https://millegiorni.info/ , sviluppato con il supporto e la consulenza di Think2.it e Il Pensiero Scientifico Editore.

* Responsabile scientifico del progetto I primi 1000 giorni
IRCCS materno infantile Burlo Garofolo di Trieste


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