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Malattia renale cronica: la dieta ipoproteica con alimenti aproteici porta benefici per i pazienti e risparmio per il Ssn

di Vincenzo Bellizzi *

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La malattia renale colpisce 850 milioni di persone nel mondo, più del 10% della popolazione. In Italia quasi 4.5 milioni di individui soffrono di malattia renale cronica (MRC), di cui oltre 1 milione negli stadi avanzati che precedono l’inizio della dialisi e ogni anno oltre 7.300 nuovi pazienti incominciano la dialisi. Questi numeri sono in continuo aumento per l’invecchiamento della popolazione e l’aumento di diabete, ipertensione, obesità e malattie cardiovascolari, che possono causare la comparsa o il peggioramento della Mrc.
In Italia per la dialisi si spendono oltre 2.0 miliardi di euro l’anno, quasi il 2% del fondo sanitario nazionale per meno dello 0.1% dell’intera popolazione. Per controllare questa epidemia e ridurne l’inabilità per il paziente e i costi per il Ssn, il legislatore richiede di aumentare le dialisi al domicilio, e di rallentare il decorso della Mrc e posticipare l’inizio della dialisi con tutte le terapie disponibili, incluso la terapia nutrizionale. Un recente studio internazionale di elevato valore scientifico, dimostra che la dieta ipoproteica riduce il rischio di iniziare la dialisi del 26%.
Al Congresso Grandangolo 2022 di Nefrologia Dialisi e Trapianto, prestigioso appuntamento scientifico nazionale, è stato presentato uno studio di costo-beneficio del Trattamento dietetico nutrizionale nella Malattia Renale Cronica. Lo studio ha valutato per oltre 5 anni numerosi pazienti aderenti alla dieta ipoproteica, confrontandoli con un ampio gruppo di pazienti con le stesse caratteristiche a cui non era stata prescritta alcuna dieta.
Nei pazienti in dieta ipoproteica, l’inizio della dialisi è stato posticipato di 20 mesi e la sopravvivenza dei pazienti è stata più lunga di 20 mesi. Lo studio ha analizzato il costo complessivo dei trattamenti della fase terminale della MRC, senza dieta o con dieta ipoproteica, e il costo della dialisi, che erano rispettivamente di circa 400, 700 e oltre 4.000 euro al mese, comprensivi delle spese per l’assistenza e le terapie sostenute dal Ssn e dei costi sociali che gravano sul paziente.
Analizzando tutte le terapie cui ogni paziente è stato sottoposto per l’intero periodo, è risultato che la dieta ipoproteica riduce dell’inizio della dialisi del 21%, aumenta la sopravvivenza del 25% e consente un risparmio di 8.400 euro/paziente all’anno (-25%). Dunque, la dieta ipoproteica nella Mrc comporta un considerevole guadagno di vita e di qualità di vita per il paziente ed economico per il Ssn. In ipotesi che solo il 20% dei nuovi pazienti che iniziano la dialisi ogni anno in Italia ricevessero una dieta ipoproteica, il Ssn risparmierebbe oltre 60 milioni all’anno.
Dunque, la dieta ipoproteica è un efficace e indispensabile caposaldo della terapia del paziente affetto da Mrc, consente una riduzione dell’inizio della dialisi, un miglioramento della sopravvivenza del paziente e una riduzione dei costi per il Ssn. Le prestigiose linee guida della National Kidney Foundation, incoraggiano la diffusione della dieta ipoproteica nella MRC e l’utilizzo di alimenti aproteici e il ricorso ai dietisti renali per aumentare l’aderenza e l’efficacia della dieta ipoproteica.

* Nefrologo, Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salernovice-Chair ERN – European Renal Nutrition Working Group at ERA – European Renal Association


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