Medicina e Ricerca

All'Icgeb di Trieste scoperte molecole di Rna in grado di stimolare la riparazione cardiaca

Una serie di piccole molecole di rna sono in grado di stimolare la riparazione cardiaca rimettendo in moto le cellule del cuore. La modalità è la stessa usata dalle salamandre e dai pesci, funzione persa dai mammiferi durante l'evoluzione. Notevoli le conseguenze applicative in ambito farmacologico per malattie che stanno assumendo dimensioni epidemiche a livello mondiale. E' la ricerca interamente condotta a Trieste da un'equipe guidata da Mauro Giacca (direttore sede Icgeb Trieste). Lo studio sarà pubblicato come full article su "nature", la principale rivista scientifica internazionale.

Dalla sede italiana dell'International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) - centro di eccellenza per la ricerca nel campo delle scienze della vita, che opera dal 1987 a Trieste (dove sorge la Direzione Generale, con ulteriori sedi a New Delhi e Cape Town) - giunge una ricerca che promette di essere "rivoluzionaria" sulla cura delle patologie cardiovascolari, in assoluto la principale causa di mortalità al mondo, offrendo anche importanti risvolti applicativi in ambito farmacologico.
Lo studio, svolto interamente a Trieste, e' stato coordinato dal Direttore dell'ICGEB di Trieste Mauro Giacca e ha visto il contributo di Ana Eulalio, Miguel Mano, Lorena Zentilin e Serena Zacchigna, ricercatori dell'ICGEB e Matteo Dal Ferro e Gianfranco Sinagra, del Centro Cardiovascolare dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Trieste. Questi ricercatori hanno realizzato una scoperta con l'identificazione di una serie di piccole molecole di RNA (microRNA) in grado di stimolare la riparazione cardiaca rimettendo in moto le cellule del cuore.
Condizioni come l'infarto del miocardio e lo scompenso cardiaco stanno assumendo dimensioni epidemiche a livello planetario: una persona su tre muore a causa di una patologia cardiovascolare; 15 milioni di nuovi casi di scompenso cardiaco vengono diagnosticati ogni anno, di cui l'80% causati dall'ischemia dopo infarto; la terapia e l'ospedalizzazione dei pazienti costa il 2% del prodotto interno lordo dei Paesi industrializzati, ma i farmaci disponibili sono essenzialmente quelli sviluppati fino agli anni '90.
Il problema chiave delle patologie cardiache è dovuto all'incapacità delle cellule del cuore, nel corso della vita adulta, di proliferare e quindi di rigenerare il tessuto contrattile quando questo viene danneggiato, tipicamente dopo un infarto.
Tramite uno screening robotizzato, il team dell'ICGEB ha analizzato la funzione di tutti i microRNA (piccole molecole di RNA con funzione regolatoria) codificati dal genoma umano, scoprendo che 40 di questi sono in grado di stimolare la proliferazione delle cellule adulte del cuore. Alcuni di questi microRNA sono proprio quelli normalmente attivi durante lo sviluppo embrionale, quando il cuore si forma e le sue cellule sono ancora in grado di replicarsi, ma la loro espressione si spegne immediatamente dopo la nascita.
Quando questi microRNA vengono somministrati a un cuore che ha subito un infarto, questi sono in grado di rimettere in moto la replicazione dei cardiomiociti e quindi stimolare la riparazione del danno non attraverso la formazione di una cicatrice (come avviene normalmente) ma promuovendo la formazione di nuove cellule cardiache, senza necessitare di cellule staminali.
Di fatto, questa è la stessa modalità con cui si ripara il cuore delle salamandre e dei pesci, funzionalità persa dai mammiferi durante l'evoluzione. La scoperta di questi microRNA potrebbe avere importanti valenze applicative: essi potrebbero essere sviluppati per produrre veri e propri farmaci che, inoculati dal cardiologo nel cuore subito dopo l'infarto o nei pazienti con scompenso cardiaco, stimolano la rigenerazione di porzioni del cuore riparando quindi le parti danneggiate.
L'articolo che descrive la ricerca sarà pubblicato sulla principale rivista scientifica internazionale, "Nature", che ha deciso di dedicare alla scoperta dei laboratori triestini un 'full article' con un editoriale di accompagnamento nel prossimo numero: un'uscita che farà immediatamente rimbalzare la notizia in tutto il mondo e che Nature ha lanciato con un primo annuncio sul suo sito web oggi alle 18.00.

ICGEB è un'Organizzazione Internazionale, Intergovernamentale che opera dal 1987 all'interno del Sistema delle Nazioni Unite, concepita quale centro di eccellenza per la ricerca e la formazione nel campo delle scienze della vita, con particolare attenzione alle problematiche dei Paesi in via di sviluppo. Il Centro conduce progetti di ricerca innovativi e potenzia le attività di ricerca di oltre 60 Stati membri mediante programmi di formazione, finanziamento alla ricerca ed assistenza nel campo delle biotecnologie. Le tre Sedi del Centro, situate a Trieste (che ospita anche la Direzione Generale), New Delhi (India) e Cape Town (Sudafrica) operano in collaborazione con più di 40 Centri Affiliati nel mondo. Il Direttore Generale dell'ICGEB e' il Prof. Francisco Baralle; il direttore della Sede di Trieste e' il Prof. Mauro Giacca. Le attività scientifiche del Centro sono guidate da un Consiglio Scientifico internazionale, composto da quindici scienziati di grandissimo prestigio, tra cui due premi Nobel per la Medicina.

IL VIDEO DEL PROFESSOR MAURO GIACCA