Medicina e Ricerca

Stamina, Vannoni ancora tentenna sulla consegna del protocollo: «Stiamo valutando con i nostri avvocati. Il ministero non garantisce trasparenza»

Mentre da otto gioni malati e familiari continuano a protestare davanti a Montecitorio, il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, medita un ulteriore rinvio della consegna del protocollo fissata per il 1° agosto e necessaria per l'avvio della sperimentazione.

«Stiamo valutando in queste ore con i nostri avvocati», dice. «Il protocollo standardizzato e semplificato, così come richiesto, è pronto e può essere consegnato all'Istituto superiore di sanità il primo agosto, come previsto. Tuttavia, a fronte del "no" del ministero della Salute ad alcune delle nostre richieste di trasparenza, comunicatomi ieri con una lettera, stiamo ora valutando la consegna del metodo».

Vannoni aveva avanzato molte richieste: i testi dei decreti di nomina del comitato scientifico e del decreto attuativo del Dl Balduzzi; i verbali delle due riunioni già avvenute; indicazioni e provvedimenti «per garantire che non vi sia una palese fuga di informazioni, come già avvenuto e segnalato, in palese violazione dell'accordo di riservatezza concordato»; una Cro, ovvero un'organizzazione internazionale di ricerca a contratto, che monitorasse come soggetto super partes la sperimentazione; l'ingresso di un esperto indicato dalla Fondazione Stamina nel comitato scientifico nominato dal ministero per condurre la sperimentazione in sostituzione di Giulio Cossu, che si è dimesso.

Nella lettera di risposta che Vannoni ha inizialmente pubblicato su Facebook il ministero non si oppone alla consegna di una copia del decreto sulla sperimentazione «nella prossima riunione» né alla consegna dei verbali, salvo nulla osta dei partecipanti. Per la Cro, invece, ritiene che le attività di "supervisione" della sperimentazione sono già di competenza di Aifa, Centro nazionale trapianti e Iss. Quanto alla nomina di un membro del Comitato scientifico, individuato nella rosa di nomi indicati da Stamina, la Salute ha ricordato che il decreto sulla sperimentazione prevede «che i componenti del Comitato scientifico siano nominati dal ministro sentiti l'Iss, l'Aifa e il Cnt» restando ferma la possibilità che gli eventuali rappresentanti della Fondazione Stamina potranno essere auditi dal Comitato Scientifico, «con l'obiettivo di acquisire eventuali istanze e di mantenere un'interazione trasparente
e costruttiva». I biologi e i clinici di Stamina potranno comunque assistere alla preparazione del prodotto di terapia cellulare, che dovrà avvenire secondo le norme Gmp e nelle cell factories autorizzate dall'Aifa.

Il ministero, infine, ribadisce la validità dell'accordo di riservatezza e ricorda che i componenti del comitato scientifico «devono effettuare sotto la propria responsabilità una dichiarazione di confidenzialità e di assenza di conflitto di interessi rispetto alla sperimentazione».

A Vannoni non basta. «Adesso ascolterò le opinioni dei legali e dei politici che ci appoggiano - scrive - e alla fine deciderò quanto sia meglio per il bene di questo progetto, assumendomene in pieno le responsabilità, come ho fatto finora».