Medicina e Ricerca

Giornata mondiale delle epatiti: prevenzione, informazione e accesso alle cure hanno bisogno di risorse

Serve un piano nazionale contro le epatiti alla luce dei dati epidemiologici riguardanti l'eatite C che conta 1,8 mln di persone . Lo chiedono medici e associazioni di pazienti in occasione della giornata mondiale delle epatiti.

L'Italia ha più alto tasso di mortalità per epatocarcinoma in Europa - ha ricordato Antonio Gasbarrini dell'Università Cattolica - e ogni giorno muoiono circa 30 pazienti per cirrosi ed epatocarcinoma. Tuttavia solo 9
Regioni - ha ricordato Ivan Gardini, presidente dell'associazione Epac - hanno stilato percorsi diagnostici e di cura per poter accedere ai nuovi farmaci.

La prevenzione, la corretta informazione e la garanzia di accesso equo alle nuove cure, sono possibili solo con lo stanziamento di fondi dedicati - ha aggiunto Gasbarrini - così da poter affrontare il problema in modo concreto e risolutivo. Le nuove terapie e quelle che tra
poco verranno sono altamente efficaci, ma costose: bisogna tuttavia considerare che la guarigione dell'epatite cronica oggi equivale a un enorme risparmio di risorse domani, riducendo cirrosi, epatocarcinomi ed il ricorso ai trapianti di fegato.

.La Giornata Mondiale delle Epatiti, una delle quattro celebrazioni ufficiali malattia-specifiche (oltre a diabete, malattie cardiovascolari e tumori) previste dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha per tema adottato a livello internazionale nel 2013 «Non vedere il male, non parlare del male, non sentire il male». Il richiamo dall'immagine delle tre scimmiette del famoso proverbio intende evidenziare come i mali più gravi progrediscano silenziosi e occulti come l'infezione cronica da virus dell'epatite B, C e D, che sono la causa principale della cirrosi epatica e del carcinoma epatico, ma non hanno mai ricevuto la necessaria attenzione in termini di prevenzione, informazione, screening e accesso alle cure appropriate.

Il Piano Nazionale per la Lotta alle Epatiti Virali (PNLEV), previsto per ogni Paese dalla risoluzione OMS 63.18 sulle epatiti virali, è stato recentemente ultimato dopo un lungo periodo di gestazione: vi ha lavorato un gruppo di lavoro dedicato, al quale hanno prestato la loro opera esperti epatologi e rappresentanti dei malati.

Alleanza Contro l'Epatite, nata dalla collaborazione di medici specialisti e malati per il riconoscimento in Italia della risoluzione OMS, si fa portavoce del grave problema di salute e del ritardo accumulato anche in questo settore dal nostro Paese, nonché dell'urgenza di avere un piano di azione operativo ed un fondo vincolato alla stregua dell'HIV, che ricomprenda tutte le iniziative necessarie per ridurre il peso sociale ed economico delle epatiti virali nel nostro Paese. Oggi è possibile guarire l'epatite cronica virale curandola tempestivamente ed i nuovi e più efficaci farmaci ne garantiscono la guarigione nella quasi totalità dei pazienti trattati, benché il loro costo molto elevato imporrà di compiere scelte ben ponderate.
È perciò assolutamente necessario che le Istituzioni lavorino in sinergia con cittadini, malati e specialisti epatologi al fine di facilitare il tempestivo accesso alle cure e permettere con la cura delle epatiti croniche virali di prevenire le complicanze della cirrosi e il tumore del fegato. Ciò è possibile solo mediante un piano d'azione strategico, come quello proposto, in grado garantire la progressiva riduzione degli altissimi costi umani e sociali di queste due gravi patologie.