Medicina e Ricerca

Dolcificanti, l'Efsa «assolve» l'aspartame

L'aspartame e i suoi prodotti di degradazione non causano il cancro, non provocano danni al cervello né danneggiano il feto, salvo la stretta osservazione cui vanno sottoposte le donne con fenilchetonuria. Sono sostanze sicure per il consumo umano, ai livelli di esposizione attuali: queste le conclusioni dell'Efsa - l'Autorità europea per la sicurezza alimentare - nella sua prima valutazione completa del rischio dal dolcificante. Per eseguire la valutazione l'Efsa ha condotto un rigoroso esame di tutte le ricerche scientifiche disponibili sull'aspartame e sui suoi prodotti di degradazione, compresi studi sugli animali e sull'uomo. «Questo parere - spiega Alicja Mortensen, presidente del gruppo di esperti scientifici dell'Efsa sugli additivi alimentari e le fonti di nutrienti aggiunti agli alimenti (gruppo Ans) - rappresenta una delle più complete valutazioni del rischio associato all'aspartame mai intraprese. È un passo avanti per rafforzare la fiducia del consumatore nei fondamenti scientifici del sistema di sicurezza alimentare dell'Ue e nel sistema di regolamentazione degli additivi alimentari».

Data la degradazione molto rapida e completa dell'aspartame nell'intestino, qualsiasi effetto che avviene nell'organismo in seguito all'ingestione di aspartame è causato da uno o più dei tre elementi che lo compongono: acido aspartico, fenilalanina o metanolo. Il parere scientifico dell'Efsa riesamina i possibili rischi associati ai tre prodotti e giunge alla conclusione che essi non destano timori in termini di sicurezza, ai livelli di esposizione correnti.
•La fenilalanina è un aminoacido che costituisce le proteine presenti in molti alimenti. È nota la sua tossicità a livelli di assunzione elevati, in particolare per il feto in via di sviluppo in donne affette dalla patologia detta fenilchetonuria (PKU).
•Il metanolo è presente o può essere rilasciato da alimenti quali frutta e verdura e viene anche prodotto naturalmente dall'organismo. Diventa tossico in caso di esposizione estremamente elevata, ad esempio in seguito al consumo di alcuni liquori distillati in casa. Gli esperti dell'Efsa hanno concluso che il metanolo derivato dall'aspartame rappresenta una piccola percentuale dell'esposizione totale al metanolo da tutte le fonti.
•L'acido aspartico è un aminoacido che si trova nelle proteine. L'organismo può convertire l'acido aspartico nel glutammato, un neurotrasmettitore, che, a livelli molto elevati, può avere effetti nocivi sul sistema nervoso. Gli esperti dell'Efsa, tuttavia, non hanno osservato evidenze di neurotossicità associata all'aspartame e hanno concluso che l'acido aspartico derivato dall'aspartame non desta timori per la sicurezza dei consumatori.