Medicina e ricerca

Fluoroprofilassi mirata e collaborazione tra specialisti: ecco la strategia per combattere la carie in età pediatrica

di Raffaella Docimo *

La carie è una delle malattie più frequenti e diffuse sia nella popolazione adulta che in quella pediatrica. E' definita «malattia cronica, infettiva, trasmissibile, degenerativa, a etiologia multifattoriale, che interessa i tessuti dentari fino alla loro distruzione». Riguarda grandi e piccoli e in questo l'Italia non fa eccezione.
La sua incidenza tra i bambini appare aumentata: secondo stime ufficiali la prevalenza è pari al 21,6% nei bambini di 4 anni (120.000 soggetti) e pari al 43,1% nei ragazzi di 12 anni (250.000 soggetti). Un bambino su 5 è sottoposto a terapia ortodontica precoce perché ha perso troppo presto un dente da latte gravemente compromesso dalla patologia cariosa non curata.
Il 76% dei bambini non è mai andato dall'odontoiatra pediatrico in età prescolare e pertanto la nostra popolazione infantile è da considerare ancora oggi a rischio carie, con tutte le complicanze funzionali ed estetiche ad essa associata. La prevenzione in effetti si può ritenere iniziare alla nascita e in effetti oggi gli odontoiatri pediatrici consigliano la prima visita fin dal primo anno di vita per avviare un percorso di salute orale che incida sullo stile di vita, sulla dieta con la riduzione dell'assunzione di zuccheri (aumentato di circa il 50 per cento negli ultimi anni), sulle metodiche di igiene orale, sulla insufficiente esposizione al fluoro.
L'adeguato apporto di fluoro rappresenta il punto centrale del recente aggiornamento delle "Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva", emanate dal ministero della Salute, alle quali ha in maniera determinante contribuito la Sioi, la società scientifica italiana degli odontoiatri pediatri, permettendo al nostro Paese di allinearsi ai protocolli internazionali più moderni. Nella prevenzione della carie l'utilizzo del fluoro è fondamentale: l'effetto preventivo posteruttivo del fluoro, attraverso la via di somministrazione topica, ad esempio utilizzando un dentifricio con il fluoro, è considerato oggi più efficace rispetto a quello pre-eruttivo, ottenuto attraverso la via di somministrazione sistemica, ovvero attraverso gocce o compresse. Ciò trova conferma nei dati pubblicati sulla riduzione della prevalenza della carie nei paesi industrializzati , attribuita proprio al maggiore utilizzo di dentifrici fluorati. La raccomandazione è quindi di utilizzare prodotti con una quantità di fluoro dosata in rapporto all'età del bambino per evitare una assunzione eccessiva e non controllabile, in particolare nei bambini più piccoli che non hanno ancora maturato il riflesso della deglutizione.
Ma il percorso di prevenzione non può prescindere dal ruolo del pediatra e dalla collaborazione che deve instaurarsi con l'odontoiatra pediatrico. A conferma di questo fondamentale rapporto la SIOI ha stipulato un patto federativo con la Simpe (Società italiana di medici pediatri), con lo scopo tra di lavorare sinergicamente per elaborare e realizzare progetti di ricerca e formazione, a tutela della salute del bambino e dell'adolescente.

* Direttore Odontoiatria Pediatrica Università di Roma Tor Vergata
Presidente della Società Italiana di Odontoiatria Infantile