Medicina e ricerca

Siti (igienisti): nessuna correlazione tra vaccini e autismo

La Procura di Trani ha avviato un'indagine conoscitiva, quindi senza indagati, sulla somministrazione del cosiddetto vaccino "raccomandato" (contro il morbillo, rosolia, parotite). L'inchiesta, condotta dal pm Michele Ruggiero, è stata delegata ai carabinieri del Nas. Gli accertamenti sono partiti dopo la denuncia dei genitori di due bambini ai quali è stata diagnosticata dai medici una sindrome autistica che, secondo le denunce, potrebbe essere stata causata proprio dai vaccini.
L'ipotesi di reato contro ignoti è di lesioni colpose gravissime. Lo scopo dell'inchiesta e' capire se esiste una correlazione tra l'insorgere della sindrome e la vaccinazione. I bimbi interessati hanno circa tre anni. In Italia ci sono state diverse sentenze di condanna da parte di tribunali che hanno riconosciuto il nesso di causalità.

E dalla comunità scientifica sono arrivate a stretto giro dichiarazioni sul fatto che la medicina ha già decretato l'infondatezza di simili teorie. Lo sottolinea la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità pubblica (SItI) in una nota.

Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha recentemente ricordato, attraverso un vademecum pubblicato sul suo sito internet, che non esiste un legame tra vaccini e disordini dello spettro autistico. Se è vero che la scienza concorda, sulla base di dati epidemiologici disponibili, sul fatto che non vi sia alcuna correlazione tra vaccini e autismo è altrettanto vero che l'opinione pubblica e in particolare le famiglie sono oggi più che mai disorientate di fronte alle molteplici informazioni, non sempre fondate, che girano soprattutto in internet sui vaccini.

A complicare il quadro ci sono anche alcune pronunce giudiziarie. Già nel 2012 una sentenza emessa dal tribunale di Rimini aveva condannato il ministero della Salute a risarcire una famiglia riconoscendo un nesso di causalità tra il vaccino MPR inoculato ad un figlio e l'autismo insorto successivamente. Eppure, riguardo a un'eventuale responsabilità dei vaccini, l'Oms ha già chiarito che "i dati epidemiologici disponibili mostrano che non c'è evidenza di una connessione tra il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MPR) e i disordini dello spettro autistico". E non c'è nemmeno un'evidenza che suggerisca come gli altri vaccini dell'infanzia aumentino il rischio dei disordini dello spettro autistico. Studi che in passato hanno indicato una connessione causale sono risultati seriamente viziati da errori. Come quello datato 1998 del medico inglese Andrew Wakefield, poi radiato dall'albo dei medici britannico, nel quale si sosteneva che il vaccino trivalente fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate alla sindrome di Kanner, meglio nota come autismo; con una pubblicazione sulla rivista scientifica Lancet dello studio del medico inglese in cui descrivevano alcuni casi in cui sarebbe insorto tale legame.

La nota rivista medica ha successivamente ufficialmente ritirato lo studio sui possibili collegamenti tra autismo e vaccino trivalente MPR. Non solo. Due studi scientifici pubblicati nel 2011 su una delle più prestigiose riviste mediche, il British Medical Journal, hanno sancito l'infondatezza dell'associazione tra vaccino MPR e autismo, sottolineando che lo studio di Wakefield è stato viziato anche da pregiudizi ideologici, interessi economici e realizzato con pazienti reclutati attraverso gruppi di anti vaccinatori. Quindi, ha scritto il British Medical Journal, si è trattato di "una frode deliberata".

Se la scienza ha fatto chiarezza lo stesso non si può purtroppo dire per la società civile che è spesso vittima di messaggi fuorvianti. SItI ricorda che i vaccini sono una delle maggiori conquiste della medicina e hanno cambiato la storia dell'umanità, rappresentando la maggiore scoperta di salute pubblica dopo l'acqua potabile. Se alcune malattie sono state eradicate lo si deve alla pratica vaccinale. Ma occorre tenere alta l'attenzione come dimostra la recrudescenza di malattie come morbillo, poliomelite e tubercolosi. Non a caso, SItI è promotrice di un portale internet di informazione - www.vaccinarsi.org – che ha ottenuto l'HON CODE da parte dell'ente certificatore internazionale Health On Net Foundation (HON), che dal 1995, anno della sua istituzione, si occupa di qualità dei contenuti medico-scientifici in Internet.