Medicina e ricerca

Mamme dopo il cancro, focus formazione Cro-Iss sulla preservazione della fertilità

Diventare mamma dopo un cancro. Il Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano, in collaborazione con l'Istituto superiore della sanità-Registro della procreazione assistita, ha messo a punto un Corso di formazione itinerante Ecm sulle metodiche di preservazione della fertilità nelle pazienti oncologiche. L'iniziativa, che presto coinvolgerà tutta Italia - annuncia il Cro - punta a coinvolgere le professionalità radicate sul territorio per creare un sistema di rete fra i diversi professionisti: oncologi, medici della riproduzione, psicologi, associazioni di malati e di volontariato.

Ad Aviano il primo atto dell'iniziativa, dalla quale sono emerse indicazioni importanti, sottolinea il Centro in una nota. "Le pazienti - spiega Lino Del Pup, moderatore, organizzatore e relatore dell'incontro, componente dello staff di Oncologia chirurgica e ginecologica del Cro - hanno il diritto e il bisogno di conoscere le conseguenze dei trattamenti oncologici sulla fertilità e le strategie per preservarla. Aumentano sempre più, infatti, le donne che contraggono il tumore prima di avere un figlio, questo perché ritarda l'età della prima gravidanza e scende quella in cui si scoprono le neoplasie".

Informarle su quello che può comportare una terapia anticancro è compito dei medici-oncologi, che devono parlare alle donne appena dopo la diagnosi avvalendosi di materiale informativo, e inviarle precocemente a chi si occupa di protezione della fertilità. Nessuno è escluso da questa campagna permanente di sensibilizzazione, poiché, dice Del Pup, "è questo ciò che manca: le informazioni arrivano tardi, quando non può fare nulla o poco".

Le strategie più promettenti sono le crioconservazioni di gameti, anche se vi sono metodiche sperimentali ancora allo studio, evidenzia il Cro. Da qui la necessità di fare ricerca. Al Centro di Aviano è attivo dal 2006 un servizio dedicato alle conseguenze endocrino-riproduttive dei tumori e dei trattamenti oncologici, chiamato Ambulatorio endocrino-oncologico ginecologico. Del Pup, ideatore, affianca all'attività clinica rivolta ai pazienti, quella di raccolta dati, ricerca, pubblicazioni e didattica. Il servizio è focalizzato sulla protezione della funzione endocrino-riproduttiva durante chemio o radioterapia, e più in generale su ciò che riguarda il rapporto tra ormoni femminili e tumori.