Medicina e ricerca

Nemmeno un bicchiere in gravidanza

di Lucilla Vazza

Non c'è una quantità massima che si può bere in gravidanza, gli studiosi sono concordi: meglio evitare del tutto l'alcol nei nove mesi di gestazione. Gli effetti dell'uso e abuso dell'alcol in gravidanza portano infatti conseguenze su 70 milioni le persone in tutto il mondo. Numeri da capogiro che significano: difetti alla nascita, disturbi dell'apprendimento, problemi comportamentali e malattie mentali. Guai sin dai primi giorni di vita insomma per l'1% dei bambini nati negli Stati Uniti e del 2% dei nuovi nati nel continente europeo.
Un problema tutt'altro che marginale, visto che l'Iss ha dedicato una pubblicazione sul tema, per aiutare neonatologi e pediatri nella comunicazione alle famiglie, la «Guida alla diagnosi dello spettro dei disordini feto-alcolici», disponibile sul sito dell'Osservatorio fumo alcol e droga dell'Istituto.
Troppo giovane per bere. Contro il bicchiere facile, la European Fasd Alliance (Eufasd) presenta «Too Young To Drink» ha avviato una campagna di comunicazione a cui partecipano l'Italia con l'Istituto Superiore di Sanità e altri 20 Paesi, con il coinvolgimento di oltre 40 organizzazioni. In collaborazione con il centro di alcologia del Policlinico Umberto I e l'Eufasd, l'Iss ha organizzato il terzo convegno europeo sulla sindrome feto-alcolica, in programma a Roma il 20 ottobre. Nei materiali per la comunicazione, che saranno diffusi anche nei locali pubblici, è rappresentato un bambino in una bottiglia, immerso in differenti tipi di bevande alcoliche. Inoltre, genitori di bimbi affetti dalla sindrome feto-alcolica spiegheranno in video e cortometraggi quali difficoltà i loro figli devono affrontare nella vita quotidiana. Rischi evitabili, smettendo di bere alcolici durante la gravidanza, come spiega Simona Pichini, ricercatrice Iss, «Poiché ad oggi non si conosce la quantità di alcol che si può consumare nei mesi di gestazione senza correre alcun rischio per il nascituro, il consiglio obbligato per le donne incinta e per quelle che cercano di avere un bambino è di non bere alcol». In Italia già dal 2010, l'Azienda Ulss 9 di Treviso porta avanti la campagna «Mamma beve bimbo beve» proprio perché il problema esiste e va affrontato in tutto il Paese.