Medicina e ricerca

Bicocca di Milano capofila di un progetto Ue sui nanofarmaci: al via bandi per 13 ricercatori

di Marzio Bartoloni (www.scuola24.ilsole24ore.com)

Si chiama «Nabba» il progetto di ricerca sui nanofarmaci finanziato dalla Ue con 3 milioni e di cui l'università di Milano-Bicocca sarà capofila. Il progetto, tra i primi del nuovo programma Horizon 2020, prevede di reclutare con bandi internazionali anche 13 giovani ricercatori che acquisireranno così il titolo di dottori di ricerca. Allo studio nanoparticelle per trasportare i farmaci su "nanoshuttle" a bordo dei quali viaggiare rapidi nel sangue superando le barriere biologiche e raggiungendo gli organi e i tessuti bersaglio. È l'obiettivo del progetto di ricerca europeo guidato dall'università degli Studi di Milano-Bicocca «Nabba» - «Design and development of advanced NAnomedicines to overcome Biological BArriers and to treat severe diseases» - finanziato con 3 milioni di euro dalla Commissione Ue nell'ambito del programma Marie Sklodowska Curie. Attualmente - spiegano gli esperti della Bicocca - molti farmaci non raggiungono bersaglio terapeutico perché non riescono a superare le barriere biologiche che lo proteggono. Nabba si propone di realizzare nanoparticelle che, opportunamente ingegnerizzate, siano in grado di veicolare selettivamente i farmaci verso gli organi, i tessuti o le cellule malate, superando gli ostacoli alzati dall'organismo. Le nanoparticelle agiranno quindi come shuttle con a bordo il farmaco, che verrà condotto e rilasciato solo dove occorre. In particolare, i nanoshuttle di Nabba potranno essere utilizzati contro tumori, Alzheimer, fibrosi cistica, infezioni polmonari e Parkinson.

Bicocca di Milano capofila, bandi per 13 ricercatori
Il progetto, coordinato da Francesco Nicotra, ordinario di chimica organica nel Dipartimento di scienze biologiche e biotecnologie della Bicocca, con la collaborazione di Massimo Masserini, ordinario di biochimica nel Dipartimento di scienze della salute dello stesso ateneo, ha come partner istituzionali l'Université Paris Sud (Francia), la Utrecht University (Paesi Bassi), l'Universidade de Santiago de Compostela (Spagna), il Politecnico ETH di Zurigo (Svizzera) e l'Helmholtz Centre for Infection Research di Saarland (Germania). Cinque i partner industriali: Novartis, Nerviano Medical Sciences, Enviroinvest, Sylentis, Biotalentum. Attraverso bandi internazionali verranno reclutati 13 giovani ricercatori della Comunità europea che svilupperanno il progetto per 3 anni, in una nazione differente da quella di origine, acquisendo il titolo di dottore di ricerca (PhD). Ogni giovane cervello svolgerà il 30% della sua ricerca presso altri partner del progetto, e comunque presso i partner industriali. Questo consentirà una formazione multidisciplinare e intersettoriale. «L'obiettivo dei progetti Marie Sklodowska-Curie - sottolinea Nicotra - consiste proprio nel formare giovani ricercatori con competenze in settori strategici per lo sviluppo socioeconomico in Europa».