Medicina e ricerca

What is App, l'applicazione digitale di Siia per la cura dell'ipertensione

di Claudio Borghi (Presidente Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa).

Solo in Italia ne soffre il 35% della popolazione. Ben 12 milioni di persone. Ma l'ipertensione arteriosa non affligge soltanto gli italiani. E' anche la prima causa di morte nel mondo. La necessità di offrire un supporto concreto in questo campo ha spinto la SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa) a mettere a disposizione dei pazienti una innovativa applicazione sanitaria per tablet, smartphone e telefoni cellulari di ultima generazione, dedicata proprio alla gestione, in modo digitale, della informazione e delle cure sui pazienti affetti da questa "condizione".

Prima applicazione digitale ad essere ideata e creata con il supporto e sotto l'egida di una Società scientifica, "What is App" sarà ufficialmente lanciata il 9 ottobre a Bologna, in occasione della prima giornata del XXXI Congresso Nazionale della SIIA.

Cos'è l'ipertensione arteriosa? Quando la pressione del sangue nelle arterie risulta elevata al punto da comportare un eccessivo carico di lavoro per il cuore.

I valori normali per una persona a riposo devono essere compresi tra i 100 e i 140 mmHg (millimetri di mercurio) di sistolica (pressione del sangue dovuta alla contrazione del cuore) e tra i 60 e i 90 mmHg di pressione diastolica (quando il cuore si rilassa).

Se la pressione è costantemente pari o superiore ai 140/90 mmHg possiamo affermare di essere in presenza di ipertensione arteriosa. I rischi per chi ne è affetto possono essere estremamente gravi: ictus, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca, aneurismi delle arterie, malattia renale cronica. In ogni caso, un'ipertensione non curata adeguatamente, determina una sensibile riduzione dell'aspettativa di vita.

Per questo attorno a questa "condizione" ruotano una serie di questioni primarie: la conoscenza e la valutazione sistematica dei propri valori; la possibilità conoscerne alcuni aspetti essenziali avendo accesso a una serie di informazioni utili, controllate e attendibili e non ultima la possibilità di identificare rapidamente centri ed ambulatori dedicati.

Oggi l'alternativa è la ricerca di informazioni, spesso frammentarie, passando per fonti di diversa provenienza e con disparate collocazioni sui diversi sistemi di accesso alla rete.

Attraverso questa App, il paziente iperteso potrà avere accesso costantemente a un numero elevato di informazioni utili e adottare comportamenti di prevenzione e "autosoccorso" elementare in tempo reale. Inserendo i propri valori pressori, infatti, avrà attraverso la App, la possibilità di visualizzare i propri trend pressori e tenere una sorta di diario digitale da mostrare al medico a ogni controllo.

La App sarà strutturata in percorsi, ognuno contraddistinto da un colore di riconoscimento, attraverso i quali i pazienti potranno ricevere sia informazioni sui valori personali, che visualizzare la collocazione di una serie di centro specialistici in modo da identificare il più vicino, avendo a disposizione orari, numeri di telefono e modalità di accesso e prenotazione di una visita.

L'obiettivo è quello di raggruppare le conoscenze, l'esperienza e i principi generali della gestione del paziente iperteso in uno spazio portatile, facilmente consultabile e all'interno del quale il paziente possa muoversi con grande facilità.

Una vera e propria interfaccia tra centri delle Ipertensione, medici e pazienti la cui realizzazione tecnica è stata coordinata dalla SIIA ed in particolare dal Prof. Gianfranco Parati dell'Università di Milano Bicocca - Ospedale Auxologico San Luca.

Il Progetto è stato realizzato con la collaborazione del Gruppo Giovani Ricercatori Italiani della SIIA rappresentato dalla Dott.ssa Martina Rosticci che ha fortemente voluto la realizzazione di tale strumento e promosso diverse iniziative tra le quali il video "Conosci i numeri giusti?", visualizzabile sul WEB (https://www.youtube.com/watch?v=nGRxQU92XPU) e presente all'interno della App. Lo scopo è quello di valutare, tra i giovani, il grado di consapevolezza di un noto fattore di rischio per malattie cardiovascolari al fine di attuare una politica di prevenzione più precoce.

A questo scopo, il Gruppo Giovani si è inoltre fatto promotore di uno studio epidemiologico multicentrico: lo studio IGAME, che verrà condotto a livello nazionale e il cui obiettivo è quello di valutare la prevalenza dell'ipertensione arteriosa nei giovani adulti, di aumentare la consapevolezza della propria eventuale condizione ipertensiva e, di conseguenza, la necessità di una correzione dello stile di vita.
Parlare di Gruppo Giovani in questo ambito è molto importante perché, a dispetto della comune percezione, la prevalenza di questa condizione tra gli under 35 è sensibile e in progressivo aumento. Anche gli ultimi dati pubblicati nel National Longitudinal Study of Adolescent Health, dimostrano ad esempio che un giovane su cinque negli Stati Uniti è affetto da ipertensione, e la stessa proporzione interessa le giovani generazioni a livello mondiale.

Complessivamente quindi la ipertensione arteriosa è una condizione largamente rappresentata e il cui potenziale di rischio può essere tenuto sotto controllo attraverso la conoscenza di alcune semplici informazioni e la adozione di comportamenti protettivi. In particolare è necessario sapere che i sintomi dell'ipertensione spesso non sono rilevanti e per questo la diagnosi non è sempre immediata. Inoltre l'evidenza clinica dimostra che in una percentuale crescente di pazienti, essa si associa ad altre condizioni cliniche (co-morbidità) che ne complicano il decorso, o il cui decorso è complicato dalla presenza di elevati valori pressori. Uno studio recentissimo dell'American Heart Association, ha dimostrato come il paziente con una sola malattia in ambito cardiovascolare rappresenti un'evenienza rara. Nel paziente iperteso attuale coesistono molte condizioni, e questo impone un interesse e un approccio che dovrà avvenire necessariamente attraverso la considerazione di variabili incrociate che rimettano il paziente, e non solo i suoi valori pressori, al centro della attenzione clinica. Per questo di co-morbidità associata all'ipertensione e di molto si parlerà molto a Bologna in occasione del XXXI Congresso Nazionale SIIA.