Medicina e ricerca

Trapianti di rene, la catena virtuosa del donatore samaritano

Un effetto domino virtuoso scaturito dalla prima donazione "samaritana" in Italia ha consentito - attraverso il programma di cross over - di trapiantare sei pazienti in due giorni, tra Milano e Pisa. L'evento è stato presentato oggi al ministero della Salute dal Centro nazionale trapianti, sede del registro unico nazionale che contiene tutte le informazioni cliniche e immunologiche utili a identificare il match migliore tra donatore e ricevente e alla valutazione degli esiti finali di questa tipologia di trapianto, così come del follow-up del donatore.
Grazie alla donazione da vivente cross-over è stato possibile incrociare in successione tutti i donatori e i riceventi delle cinque coppie interessate - idonei al trapianto da vivente ma incompatibili tra di loro a livello immunologico o per gruppo sanguigno - creando una catena di donazioni e di trapianti.

«Il primo anello della catena - spiegano dal Centro nazionale trapianti - è stato un donatore da vivente samaritano, un singolo donatore che, senza alcun legame affettivo con i riceventi, ha deciso di donare un proprio rene a scopo di trapianto per salvare la vita di un paziente». Una possibilità che l'Italia ammette solo per il rene: il donatore samaritano è stato inserito in un programma nazionale che prevede un attento iter di valutazione, sia clinica che psicologica che "terza", da parte di una commissione nazionale. Superato questo percorso, il donatore samaritano è stato considerato idoneo e ha seguito il protocollo gestionale che prevede l'allocazione dell'organo donato nel programma cross-over.

«Per trovare la catena ideale tra queste 5 coppie - spiegano ancora dal Cnt - è stato necessario progettare una combinazione basata su un primo livello di abbinamento tra donatori e riceventi eseguito dai nostri esperti. Il laboratorio centralizzato di immunogenetica dell'Ao San Camillo-Forlanini di Roma ha eseguito i test clinici dei campioni di siero dei riceventi con le cellule dei donatori confermando i cross match negativi e quindi l'idoneità della catena. Martedì 7 aprile alle ore 8.30 il primo donatore di rene samaritano d'Italia ha donato il proprio rene in un centro della Lombardia e da quel momento è partita una organizzazione complessa che ha riguardato 6 donatori (1 maschio e 5 femmine), sottoposti a una operazione laparoscopica per il prelievo del rene, e 6 pazienti (5 maschi e 1 femmina) che hanno ricevuto il trapianto. Questa procedura, durata 72 ore, ha coinvolto il coordinamento nazionale (Cnt) e il coordinamento operativo (Cnto) nella gestione delle procedure di prelievo e trapianto».

Quattro i centri in cui sono stati prelevati i sei reni, quattro i centri di trapianto che hanno ricevuto gli organi donati, 11 équipe e circa 150 persone coinvolte tra medici, infermieri, rianimatori, operatori della Polizia di Stato, che ha assicurato il rapido trasporto degli organi, una cinquantina i messaggi scambiati nel gruppo di Whatsapp creato dal Cnt operativo per un aggiornamento costante, in diretta, h24.