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Ilva: fino a +27% i decessi per tumori


Secondo uno studio pubblicato su "Epidemiologia e prevenzione" nei quartieri di Taranto più vicini agli stabilimenti dell'area industriale si muore più che altrove (fino a +27%) e si registra un picco di aumento di tumori maligni (+42%) nel quartiere Paolo VI.

La ricerca, condotta nel quadro dell'incidente probatorio ordinato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Taranto lo scorso marzo, è stata realizzata da un gruppo di ricercatori dell'Università di Firenze, dell'Università di Napoli e del dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio e ha coinvolto 321.356 persone (157.031 maschi e 164.325 femmine).

«I quartieri più vicini alla zona industriale - si legge nello studio - presentano un quadro di mortalità e ospedalizzazione più compromesso rispetto al resto dell'area studiata». In generale, i ricercatori hanno evidenziato un aumento di mortalità dall'8 al 27%, e un eccesso di tumori maligni dal 5 al 42. Picchi elevati anche per le malattie respiratorie (dall'8 al 64%) e di quelle cardiovascolari (dal 10 al 28).

A soffrire di più le classi sociali svantaggiate, che presentano dati peggiori sia come mortalità sia come morbilità. «Sono emersi tassi di mortalità e ospedalizzazione più elevati per alcune patologie per i residenti nelle aree più vicine alla zona industriale: quartieri dei Tamburi (Tamburi, Isola, Porta Napoli e Lido Azzurro), Borgo, Paolo VI e il comune di Statte».