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L'ex ministro del Welfare Maurizio Sacconi sta raccogliendo nell'aula del Senato le firme del suo gruppo per chiedere di portare all'attenzione dell'assemblea al più presto il ddl sul biotestamento. La raccolta firme, avviata anche dalla senatrice dell'Api, Emanuela Baio, è partita dopo un confronto tra i due e il relatore del provvedimento Raffaele Calabrò e Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, riferisce la radicale Donatella
Poretti. La commissione Sanità ha appena ripreso l'esame del testo.
In Commissione il dibattito è ripartito ieri. Il provvedimento sul biotestamento biologico riguarda le
disposizioni anticipate di trattamento che i cittadini possono lasciare per spiegare a quali cure vogliono essere sottoposti o meno in caso di perdita di coscienza. Fatta eccezione per l'interruzione di idratazione e alimentazione artificiali, spiega la legge. L'iter si era interrotto esattamente un anno
fa a palazzo Madama, a causa della caduta del governo Berlusconi. Il testo é in terza lettura e la sua gestazione va avanti dal 2009. Per i senatori radicali del Pd la ripresa del dibattito è stata una forzatura e il ddl, che ha subito restrizioni nel passaggio alla Camera, così come è andrebbe fermato. Di opinione oppposta il "padre" della legge, il senatore pdl Raffaele Calabrò. Il senatore Pdl ritiene infatti che il testo vada chiuso entro la fine di questa legislatura perché il dibattito dura da quattro anni e i registri dei comuni per i testamenti biologici stanno generando solo confusione. "Anche la magistratura – conclude il senatore - ha sottolineato con le sue sentenze che c'é un vuoto legislativo su questo tema".