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Rafforzare l'integrazione sanitaria dei cittadini stranieri detenuti negli istituti di pena italiani, attraverso il pieno e consapevole accesso al Servizio sanitario nazionale, anche durante il periodo di detenzione. È il progetto "Salute senza barriere", presentato oggi in un appuntamento organizzato dal ministero della Salute presso la casa circondariale di Regina coeli a Roma. L'iniziativa è finanziata dal Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini dei Paesi terzi, proposto dal ministero dell'Interno e attuato da un partenariato composto dal ministero della salute e dall'inmp, l'istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà.
Nell'ambito delle attività di sensibilizzazione sullo stato di attuazione della riforma della medicina penitenziaria, l'Inmp ha inoltre firmato un protocollo d'intesa per la collaborazione con il forum nazionale per la salute in carcere. Tre gli obiettivi specifici del progetto: crescita della consapevolezza di detenuti e operatori sul diritto all'assistenza sanitaria in carcere, sul funzionamento del Ssn e sulla conoscenza della riforma della medicina penitenziaria; miglioramento della capacità di presa in carico dei bisogni di salute della popolazione straniera detenuta; mappatura dello stato di attuazione del trasferimento delle competenze della salute in carcere dal Dap al Ssn.