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L'azienda farmaceutica Menarini ha annunciato ai sindacati l'intenzione di ridurre a stetto giro gli organici di mille persone. La decisione dell'azienda è stata comunicata ai rappresentanti dei lavoratori - già convocati per discutere del premio di partecipazione - dal Dg fiorentina, Domenico Simone. La scelta rappresenterebbe la ricaduta delle norme sulla prescrizione per principio attivo contenuta nella spending review.

L'azienda parla di provvedimento "devastante" in grado di
"distruggere il settore farmaceutico" dove i lavoratori a
rischio potrebbero essere 10-15.000: « La norma produce il trasferimento di quote di mercato ai produttori di farmaci generici, è devastante e sta distruggendo il settore farmaceutico», ha affermato Simone. «Per questo - ha concluso - stiamo rivedendo i nostri piani
strategici in Italia».

La decisione della Menarini rappresenta comunque un brutto colpo per la Toscana - terzo polo produttivo della farmaceutica italian, con 20 imprese attive e oltre 12mila addetti. Non a caso al fianco della menarini era già sceso in campo l'Assessore regionale alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, che in una lettera al ministro Corrado Passera ha chiesto un intervento urgente a favore dell'industria farmaceutica, messa in difficoltà dalla normativa.

Le Rsu della Menarini - hanno reso noto Filctem-CGIL, Femca- CISL, Uilcem-UIL - «hanno fortemente respinto la proposta aziendale ritenendola strumentale e avventata, oltretutto in assenza di un progetto industriale di sviluppo, chiedendone l'immediato ritiro e l'apertura di un
tavolo sindacale».
I sindacati già da domani si attiveranno per richiedere un incontro al ministero dello Sviluppo Economico ed hanno intanto annunciano immediatamente «la mobilitazione di tutti i lavoratori attraverso il blocco degli straordinari, la cessazione di ogni forma di flessibilità, cui seguiranno assemblee con i lavoratori e iniziative di lotta dell'intero Gruppo coordinate a livello nazionale unitamente alle tre Confederazioni».