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Cantieri aperti al Consiglio regionale toscano sulla bozza, Illustrata in commissione Sanità dall'assessore Luigi Marroni, che detta le linee della riorganizzazione del sistema sanitario regionale.
L'assessore ha parlato di un'idea operativa di profonda riorganizzazione del sistema sanitario. "Quasi nulla di quello che è scritto qui – ha detto - è in contrasto con il Piano sanitario e sociale integrato cui avete lavorato e laddove ci fossero delle discontinuità troveremo insieme il modo per fare sintesi". Da qui la presentazione di una "bozza" dai tanti elementi, alcuni già definiti, altri ancora in fase di confronto o addirittura da formulare, come la gestione del personale e la comunicazione ai cittadini. Tra i capitoli portanti, quello su "Territorio, ospedale, residenzialità", per un percorso di assistenza unico, con obiettivi di razionalizzazione della rete ospedaliera, rimodulazione delle cure intermedie e revisione delle Rsa, all'insegna di qualità, equità e potenziamento del territorio.
"Partiremo dal territorio – ha sottolineato Marroni - e quando tutto sarà a regime, non solo avremo risparmiato sui 300-350 milioni di euro, ma soprattutto avremo un sistema migliore e più adeguato ai bisogni dei cittadini toscani".
Critiche dall'opposizione: "Noi non saremmo stati capaci – ha commentato Gian Luca Lazzeri (Più Toscana) – di fare un documento più impietoso l'esigenza di mettere mano con questa determinazione al sistema significa partire da una situazione preoccupante".
"Insisto ancora una volta sul metodo – ha puntualizzato Marco Carraresi (Udc) – con la delibera 754 di Giunta dello scorso agosto la sanità toscana è stata in gran parte riorganizzata e vorrei sapere come hanno risposto le Aziende e come si intenda intervenire sulla governance".
Per Lucia Matergi (Pd), che ha dichiarato di non scorgere elementi di discontinuità tra l'attuale bozza e tutto il percorso fatto nei mesi scorsi, "la riorganizzazione è la pre-condizione per giungere all'innovazione, quindi per adeguare un mondo ai cambiamenti della società, investendo su imperativi categorici come l'appropriatezza e la qualità".
Di altro avviso il vicepresidente della commissione Stefano Mugnai (Pdl): "Se non si parte dall'Abc, se non si riconosce che il buono fino ad oggi era inserito in un contesto di risorse dove potevamo anche permetterci dei doppioni, si parte male". Da qui la richiesta, ancora una volta, di affrontare il tema della governance, "altrimenti sembra un teatrino dell'assurdo: non si affronta la questione proprio là dove si dovrebbe".
Rosanna Pugnalini (Pd), partendo dalla bozza che ancora deve concretizzarsi e dal particolare momento che tutti stiamo vivendo, a suon di decreti e di risorse che vanno diminuendo, ha ribadito "l'esigenza di vincere la scommessa di sostenibilità di un sistema senza arretrare e tenendo saldi i principi del pubblico, universale e solidale".
Da parte dell'assessore è stata riconfermata la piena disponibilità alla più ampia conoscenza delle cose, per continuare sulla strada di confronto tra Giunta e Consiglio regionale, ma non in tema di governance: "penso non sia il momento di affrontare la questione, che andrebbe a sommarsi al discorso delle Province, creando ansia istituzionale e rendendo il tutto indigeribile".
Nel chiudere i lavori, che saranno quanto prima aggiornati per continuare ad approfondire i tanti temi sul tappeto, il presidente Marco Remaschi (Pd) ha ringraziato per la partecipazione e gli interventi. "Resta piena e ferma la volontà di collaborare, consapevoli che da qui passano le scelte che muteranno lo scenario dei servizi – ha affermato – il confronto può talvolta essere faticoso ma è sempre costruttivo, se lo scopo è portare un contributo alto e di qualità, per contribuire, insieme e positivamente, a dare slancio alla sanità toscana". (ps)