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Veneto: sbloccati 130 milioni per l'edilizia sanitaria


Sbloccati 130 milioni di euro a favore del Veneto per la realizzazione di interventi di edilizia sanitaria da finanziare con i fondi previsti dall'articolo
20. Lo hanno reso noto il presidente della Regione, Luca Zaia, e l'assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, al termine della riunione odierna della Giunta regionale, che ha preso atto della disponibilità di
risorse che finanzieranno la programmazione risalente al 2008-2009,
per la quale il Cipe aveva già assegnato al Veneto nel 2008 circa 205
milioni di euro.

«C'è stato un taglio lineare del 20% - ha spiegato l'assessore - operato dal Governo sui finanziamenti collegati al fondo per l'articolo 20, estrapolando da qui le risorse per altri ambiti, come il trasporto pubblico locale. Con i 130 milioni di euro rimasti, abbiamo finanziato in toto solo la previsione iniziale per l'ospedale di Treviso, mentre per gli altri 18 interventi presentati con la programmazione 2008-2009 è stata effettuata una riduzione spalmando i fondi in maniera proporzionale. Sentito il ministero, abbiamo infatti avuto garanzie che, essendo questa una programmazione esistente ratificata da una precedente delibera del Cipe, nella prossima tranche di finanziamenti che dovrebbe essere nella disponibilità del nuovo Governo - circa un miliardo - ci saranno i fondi per andare a copertura totale dei 205 milioni. Quindi la differenza tra i 130 milioni ora sbloccati e i 205 milioni previsti sarà erogata nella prossima tranche di finanziamenti dell'articolo 20».

«È un momento di estrema soddisfazione - ha aggiunto l'assessore - perché non era facile portare a casa questi soldi in un periodo di congiuntura economica assolutamente negativa come quello che stiamo attraversando e che non riguarda solo il Veneto. La Regione Veneto, come poche altre Regioni a livello nazionale, ha sempre portato a termine tutte le sue programmazioni, con le progettazioni e la presentazione nel rispetto cronologico di tutta la complessa documentazione richiesta dalla procedura, e quindi è sempre riuscita a portare a casa i fondi. Altre Regioni non sono riuscite a farlo e, siccome frequentemente l'articolo 20 fa capo a finanziamenti della Cassa depositi e prestiti, il far rimanere questi fondi nella casse dello Stato e non sfruttarli significa far aumentare il debito pubblico. Questo non è mai successo con il Veneto che ha sempre impegnato tutto quello che è stato programmato, certificato e
ratificato con delibere Cipe».