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Le strutture accreditate di medicina specialistica del Lazio sono sul piede di guerra per il dimezzamento delle tariffe relative alle prestazioni
specialistiche di medicina accreditata, datate addirittura 1991 e 1996. Le imprese aderenti a Ursap-Federlazio si sono riunite in assemblea e hanno proclamato lo stato di agitazione della categoria che sarà operativo nei prossimi giorni.
«Siamo di fronte all'ennesimo provvedimento ingiusto di funzionari del ministero della Sanità verso le piccole imprese del settore - attacca Claudia Tulimiero Melis, presidente di Ursap-Federlazio - E' già pronto il ricorso al Tar e stiamo preparando azioni anche in altre sedi giudiziarie per la tutela dei diritti delle piccole imprese, dei nostri dipendenti e
collaboratori e di tutti i cittadini. Bisogna dire basta a queste continue
azioni ingiuste nei confronti della categoria: studi pubblicati dallo stesso ministero hanno dimostrato ampiamente che la causa del disavanzo non è affatto colpa della Sanità privata. Stiamo pensando anche a una class action da parte di tutte le strutture private accreditate, dei collaboratori e dei dipendenti di tutta Italia, compresa la partecipazione dei cittadini seriamente colpiti da questo iniquo decreto».
I rischi connessi al provvedimento? Secondo Tulimiero Melis, la minore qualità delle prestazioni e la chiusura di centinaia di strutture nel Lazio, con il licenziamento di migliaia di persone qualificate e una grave ripercussione anche sull'indotto, nonché un aumento delle liste di attesa per i cittadini».