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I giovani medici presenti da questa mattina fuori Montecitorio per chiedere alle istituzioni una riforma strutturale della loro professione «hanno molte ragioni a protestare. Quella della giovani generazioni è una questione che sta in piedi, e che abbiamo messo sul tavolo di Spineto (ndr l'abbazia luogo d'incontro dei ministri del fine settimana)». Lo dice il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, uscita dal Parlamento per incontrare i giovani camici bianchi del Segretariato italiano giovani medici (Sigm), che oggi protestano davanti a Montecitorio.

«Stiamo cercando di affrontare il problema - assicura il ministro - abbiamo aperto un tavolo per trovare una soluzione equa e sostenibile, nella consapevolezza che non possiamo tenere fuori dal sistema sanitario un'intera generazione. Troveremo una soluzione - promette - forse non sara' quella perfetta, ma intanto iniziamo a risolvere i problemi».

Per la Lorenzin il nodo è rappresentato dal Patto per la salute, «in cui bisognerà mettere insieme le esigenze di riqualificazione, la professionalizzazione medica e la ristrutturazione del territorio, eliminando gli sprechi e valorizzando i servizi». Dopo aver incontrato una delegazione di giovani camici bianchi al centro della piazza, quindi, il ministro si avvicina alle transenne che separano il palazzo istituzionale dai giovani medici in protesta, ormai circa duecento, provenienti da varie parti d'Italia.

La Lorenzin si arma di megafono e spiega le future mosse del governo. A chi le chiede di "dare un futuro" ai giovani operatori, il ministro risponde in modo chiaro. «Intanto vediamo di dargli un presente. Una volta che c'è quello - conclude - ognuno può costruirsi il futuro che vuole con le proprie capacità».