Notizie Flash

Ospedali psichiatrici giudiziari, lettera aperta della Cgil: «No al ritorno della logica manicomiale»


«La strada che va verso l'apertura di strutture speciali in ogni Regione, i cosiddetti "mini-Opg", e affida una responsabilità detentiva ai Dipartimenti di salute mentale, rischia di far saltare gli stessi principi della legge 180». Un secco "no" al «ritorno della logica manicomiale» arriva da Fp-Cgil e Fp-Cgil medici che, con una lettera aperta indirizzata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a quello della Giustizia, Annamaria Cancellieri, alle commissioni parlamentari competenti e agli assessori regionali alla Salute, lanciano un grido d'allarme sul possibile effetto boomerang della legge appena varata dal Parlamento che proroga al 1° aprile 2014 la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.

Il provvedimento - scrivono Cecilia Taranto e Massimo Cozza - «può mettere la parola fine alla storia drammatica dei manicomi criminali». Ma la via per il superamento imboccata nelle Regioni, per il sindacato, non è quella giusta. «Si riaffermerà così il concetto che la violenza è causata
dai disturbi psichiatrici - continuano i due sindacalisti - e che il
compito dello psichiatra e degli operatori dei Dipartimenti di salute
mentale è il controllo sociale. È il definitivo ritorno alla logica
manicomiale: gli psichiatri e gli operatori sanitari che diventano
guardie, la cura che diventa custodia. Il superamento della logica
manicomiale non può prescindere dalla modifica del codice penale,
dalla definitiva assunzione dei pilastri della legge 180, come non
può avvenire in un contesto di progressivo ritiro dello Stato e dei
servizi pubblici dalla prevenzione e dalla cura nel campo della salute
mentale. È necessario l'impegno e il coinvolgimento di tutti, a partire dai sistemi sanitari regionali, ma soprattutto è urgente arrestare la progressiva erosione delle risorse economiche e di personale destinate al settore, che in questi anni ha subito tagli senza precedenti».