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Stato di agitazione dell'Anisap (laboratori privati) che ha giudiato nella sua assemblea del 22 lulgio a Roma «insostenibile per le strutture private accreditate l'adozione del nuovo Nomenclatore Tariffario Regionale (Decreto Commissariale 4 luglio 2013, n. 313, pubblicato sul Burl in data 11 luglio 2013)» del Lazio, che recepisce il tariffario del ministero della Salute e dell'Economia con ia tagli della spending review.

Gli abbattimenti tariffari previsti su analisi, risonanza magnetica, riabilitazione, visite specialistiche ecc., che superano il 50% «ricadranno - si legge in un comunicato dell'Anisap - nella filiera assistenziale pubblica e privata, in un settore che già sta attraversando una pesantissima crisi, determinando la chiusura di numerose strutture in tutte le Regioni d'Italia.
Con il mantenere in essere del decreto commissariale n. 313 del 4 luglio 2013, adottato nel Lazio senza nessuna concertazione con la categoria interessata, si assisterebbe ad una drastica riduzione o addirittura alla scomparsa delle strutture sanitarie, il cui fenomeno avrebbe un impatto drammatico in termini di occupazione e di mercato, già in grande sofferenza.»

Eliminare le strutture significherebbe secondo Anisap perdere «l'ultimo presidio sanitario che consente ancora di garantire e tutelare la salute in tutte le Sedi, sia in piccoli centri, sia nell'estrema periferia urbana e provinciale».

Di qui la richiesta al presidente della Regione Zingaretti di «un urgente ed indifferibile incontro, confidando in una riconsiderazione del decreto emanato, al fine di tutelare moltissimi posti di lavoro e di salvaguardare l'assistenza alle famiglie del Lazio».