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Rispetto al 2011 migliora leggermente in Italia nel 2012 la qualità dell'aria: diminuisce, infatti, da 59 a 52 il numero di capoluoghi dove il valore limite per la protezione della salute umana viene superato per più di 35 giorni. Miglioramenti soprattutto al Centro (da 12 a 9) e al Mezzogiorno (da 9 a 6). È quanto emerge dal rapporto Istat diffuso oggi sui dati ambientali nelle città e sulla qualità dell'ambiente urbano in Italia nel 2012.

La rete di rilevamento della qualità dell'aria disponibile nel 2012, si legge nel rapporto Istat, mostra un valore dell'indicatore pari a 1,9 centraline fisse di
monitoraggio ogni 100 mila abitanti. Considerando i capoluoghi dove nel corso dell'anno ha operato almeno una centralina fissa, quelli dove la diffusione delle stazioni di misurazione rispetto alla popolazione è più elevata (da 6,8 a 11,3 per 100 mila abitanti) sono Aosta, Mantova, Tortolì, Sondrio, Brindisi, La Spezia e Agrigento, mentre ha operato meno di una centralina ogni 100mila abitanti a Monza, Napoli, Foggia, Torino, Milano, Roma e Messina. Confrontando, invece, la densità delle centraline rispetto alla superficie comunale ai primi posti troviamo di nuovo Aosta (18,7) e La
Spezia (13,6) seguite da Pescara (17,5), Trieste (10,6), Sondrio (9,6) e Cagliari (8,2), mentre sono in fondo Enna, Matera, Viterbo, L'Aquila, Foggia e Andria.

Un'altra indicazione sulla dotazione strumentale dei capoluoghi la fornisce l'indice di concentrazione territoriale delle centraline. Considerando le differenti tipologie di stazioni, 30 comuni sono caratterizzati da una concentrazione superiore alla media di centraline di tipo traffico, 18 comuni da quelle industriali e 60 comuni da quelle di fondo. Le centraline di tipo traffico sono la tipologia maggiormente diffusa, mentre quelle industriali mostrano una concentrazione territoriale correlata con la dislocazione di alcuni importanti poli produttivi e con le infrastrutture portuali: oltre ai capoluoghi lucani sono Taranto e Terni le città che presentano i valori dell'indicatore più elevati. Infine le centraline di fondo sono in tutto 126 e non risultano presenti in 32 comuni. In 52 comuni capoluogo (la metà), si è registrato un superamento, per più di 35 giorni durante l'anno, del valore limite fissato per la protezione della salute umana. Rispetto al 2011, in cui erano 59, risulta quindi parzialmente attenuato l'allarme per il picco di comuni che hanno riscontrato il problema, anche se tale miglioramento é di
portata molto limitata tra i capoluoghi del Nord.

In questa ripartizione, appena un quinto (11 comuni) dei capoluoghi che hanno effettuato il monitoraggio del Pm10 (cioé del materiale presente nell'atmosfera sottoforma di particelle microscopiche di polvere, fumo e microgocce) sono rimasti sotto la soglia delle 35 giornate di superamento dei livelli (erano 8 nel 2011), a conferma della persistenza di un quadro complessivamente negativo. La quota di comuni con superamenti giornalieri oltre i limiti ammessi rimane nel 2012 più elevata di quelle registrate tra il 2008 e il 2010. Il miglioramento si osserva tra i comuni del Centro: scendono a 9 quelli con più di 35 giorni di superamento (erano 12 nel 2011). Nel Mezzogiorno si conferma il trend di miglioramento in atto negli ultimi anni.