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Il tribunale di Lecce ha accolto il ricorso del Sindacato dei medici italiani (Smi) contro il provvedimento dell'Asl locale che modifica il meccanismo delle sostituzioni per i medici di assistenza primaria. A riferirlo è il segretario dello Smi, Salvo Calì, che aggiunge: «Una decisione corretta, un atto di giustizia contro l'arroganza delle Regioni che burocraticamente stanno eliminando il diritto costituzionale che permette la tutela sindacale dei professionisti sui posti di lavoro nella sanità pubblica convenzionata».

Il Sindacato dei medici italiani-Smi ha presentato un ricorso al tribunale (sezione Lavoro) di Lecce contro il provvedimento dell'Asl locale che recepisce una circolare della Conferenza delle Regioni e che prevede la modifica del meccanismo delle sostituzioni che permette ai medici di assistenza primaria la possibilità di "fare sindacato" (il medico di assistenza primaria avrebbe dovuto pagare a proprie spese chi lo sostituisce per svolgere l'attività sindacale). Il 27 luglio scorso è arrivata la decisione positiva per lo Smi del Tribunale.

«Siamo certi - conclude Calì - che la legge non consentirà ulteriori abusi e forzature contro la libertà dei medici di fare sindacato».