Notizie-Flash

«Servizi socio-sanitari e Giustizia : riflessioni critiche»: convegno a Roma dell'Associazione Circolo Psicogiuridico

«Servizi socio-sanitari e Giustizia : riflessioni critiche» è il convegno organizzato dall'Associazione Circolo Psicogiuridico , Centro Studi "Sistema Famiglia" e dal Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile della Sapeizna di Roma, in collaborazione con Lex24 de Il Sole-24 Ore.

«Nell'immaginare il tema il messaggio che si è voluto mandare - spiega Giorgjo Vaccaro, mediatore familiare presidente dell'Associazione Circolo
Psicogiuridico - è quello della enorme difficoltà che incontrano questi due mondi nel saper dialogare tra loro, nella comune missione di essere di tutela al minore».

Da una parte c'è il mondo della giurisdizione che è chiamato ad intervenire sia nel contesto della repressione di un reato (che vede il minore vittima o autore) sia nel contesto dell'esame di una "capacità genitoriale" laddove il giudice sia chiamato a giudicare della permanenza o meno, in capo ai genitori della loro "responsabilità genitoriale" (termine che ha sostituito la potestà genitoriale a partire dal febbraio di quest'anno).

«In queste delicate questioni - aggiunge Vaccaro - per poter giudicare e quindi dare la regola del caso concreto, il magistrato ha bisogno di una lettura specialistica che gli indichi, nello specifico, cosa sia successo e come sia la situazione e per far questo coinvolge i Servizi Sociali competenti.

Questi ultimi, gli operatori dei quali hanno ovviamente una formazione assolutamente diversa da quella del diritto, dopo aver inter-agito con il minore e con la famiglia dello stesso, daranno al giudice la "loro" chiave di lettura, che è fatta di considerazioni e valutazioni, assolutamente lontane dalla realtà espressa dal Diritto, perché usa categorie di studio e di espressione che affondano le loro radici su di una chiave di lettura dell'agire umano dove i termini, come ad esempio "colpa" ed "inadeguatezza", hanno un senso tecnico diverso.

«Si assiste così sin troppo spesso - coclude - o a "provvedimenti" che da un lato si appiattiscono su di una "verbalizzazione" che riprende, senza una autonoma rivisitazione, sul portato della relazione dei Servizi o ad provvedimenti che sono ben lontani dalla via suggerita dalla stessa».
L'esito di questi due "estremi" è la mancata tutela del minore e il lavoro del Giudice Gustavo Sergio e del Neuropsichiatra infantile Dott. Giovanni Camerini ricostruisce queste distorsioni e suggerisce gli estremi per una lettura "univoca" delle due diverse competenze.