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Mauro Tavarnelli nuovo presidente fisioterapisti Aifi

Nel segno dell'unità e della continuità. Si è concluso così, con l'elezione di Mauro Tavarnelli, già vicepresidente, romano, 52 anni, fisioterapista libero professionista, il congresso nazionale dell'Associazione Italiana Fisioterapisti, che si è svolto a Lecce dal 10 al 12 ottobre. Preceduto da un congresso scientifico internazionale coordinato dai Gis Aifi e da Sifir al congresso nazionale politico hanno partecipato quasi 300 delegati provenienti da tutta Italia. Un congresso da record che ha sancito il superamento di "quota ottomila" nel numero di iscritti all'associazione. Il nuovo presidente Tavarnelli ha ringraziato il past president, Antonio Bortone «grazie al quale l'unità di intenti e l'unione politica dell'associazione potrà continuare anche nei prossimi tre anni».
Tre i punti fondamentali di indirizzo che segneranno i primi mesi di presidenza, in collaborazione sempre più stretta con le associazioni dei cittadini.
1 - tutelare la salute dei cittadini preservandoli dall'abusivismo professionale: sollecitare le istituzioni parlamentari per il rapido proseguimento dei lavori del Ddl Professioni n. 1324 per il raggiungimento dell'ordine professionale;
2 - contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario anche grazie ad un'organizzazione per intensità di cure, proponendo su tutto il territorio nazionale i percorsi di cura semplificati e l'accesso diretto al fisioterapista che già in diverse Regioni hanno mostrato di essere efficaci, sicuri, maggiormente sostenibili e ad alto tasso di soddisfazione degli Utenti
3 - garantire la qualità della formazione prolungando il percorso accademico di base del fisioterapista e promuovendo l'accesso dei professionisti sia alla docenza che alla ricerca
«In questi giorni - ha raccontato il neo presidente Tavarnelli - abbiamo lavorato per rappresentare le anime dell'Associazione, rispettando il pensiero di tutti, pur nella necessità di assumere decisioni per il futuro. Lo sforzo e la maturità di tutti hanno consentito questo successo. Una soluzione di continuità grazie alla quale possiamo già ora proiettarci al futuro. Abbiamo infatti bisogno di tutti, nell'ambito delle proprie competenze e disponibilità, e, soprattutto, nelle proprie aree geografiche».