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Presidente Calabria a Lorenzin: «Nominare subito commissario»

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha scritto una lettera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per chiedere «di proporre al Consiglio dei ministri di deliberare, con urgenza, la nomina del nuovo Commissario».
«Come le è noto - afferma Oliverio nella lettera - la Regione Calabria è stata sottoposta sin dall'anno 2010, in base alla Legge 191/2009, alla gestione commissariale per l'attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del Settore sanitario. In seguito alle dimissioni del Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, il Cdm ha provveduto alla nomina di un sostituto temporaneo del Commissario ad acta. Tale funzione è stata affidata al gen. dott. Luciano Pezzi. Nella stessa deliberazione, il Cdm ha espressamente indicato la nomina del gen. Pezzi, in sostituzione del presidente della Regione decaduto, valida "fino all'insediamento del nuovo Presidente della Giunta regionale". Va da sé che dalla data di proclamazione del neoeletto presidente della Giunta, il Settore è privo di una guida attiva e responsabile, non avendo, il Cdm, finora assunto i provvedimenti necessari. La vacanza dell'ufficio rischia, così, di divenire alibi e motivo di giustificazione per disservizi».
«Il perdurare di tale condizione - prosegue Oliverio - rischia di compromettere gravemente gli stessi livelli minimi di assistenza e di sicurezza. Si susseguono, infatti, quotidianamente le allarmanti denunce da parte dell'utenza. In alcune strutture ospedaliere si è ricorso persino al blocco dei ricoveri programmati. Alla luce di tale contesto ed in seguito alla molteplicità di voci, di denunce, di preoccupazioni che quotidianamente si esprimono da parte di singoli cittadini, di organizzazioni sociali, di associazioni, di rappresentanti istituzionali, avverto la responsabilità, di rivolgerle un accorato appello affinché si faccia carico di proporre al Consiglio dei ministri di deliberare, con urgenza, la nomina del nuovo Commissario. Ritengo questo - conclude - un atto necessario e non più procrastinabile per porre fine alla attuale anomalia di un sistema sanitario regionale che progressivamente rischia una crisi irreversibile».