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Papilloma virus: Puglia apripista sulla vaccinazione per i maschi adolescenti

La Regione Puglia lancia una campagna ambiziosa che mira a debellare l'Hpv, il virus responsabile di tumori come il carcinoma del collo dell'utero nella donna e del faringe nell'uomo. Dopo il successo dell'iniziativa rivolta nell'ultimo biennio alle giovani donne nel dodicesimo e nel venticinquesimo anno di età, ora ha deciso di estendere anche ai maschi l'offerta attiva e gratuita del vaccino anti-hpv, offrendo a tutti gli adolescenti, nel corso del dodicesimo anno di vita, lo scudo contro un agente insidioso che, a distanza di molti anni dalla prima infezione, può avere conseguenze devastanti. Tutti i ragazzi nati nell'anno 2003 saranno invitati dai Pediatri di libera scelta e in tutte le scuole dai Dipartimenti di Prevenzione della ASL pugliesi a cogliere questa grande occasione per debellare un nemico che oggi ha una diffusione vastissima.

«Inizialmente - sottolinea l'assessore al Welfare Donato Pentassuglia – l'attività di prevenzione vaccinale è stata rivolta alle ragazze per proteggerle dal tumore del collo dell'utero. Ma ora, dopo aver vaccinato oltre l'80% delle donne nate tra il 1993 al 2003, abbiamo ritenuto indispensabile rivolgerci ai maschi che, oltre ad essere coinvolti nella catena di trasmissione del virus, possono essere soggetti a numerose patologie ad esso correlate che interessano principalmente sia il distretto testa-collo che l'apparato genitale». La vaccinazione contro l'HPV infatti, oltre a prevenire il cancro della cervice uterina, previene altri tumori maligni (oro-faringe, apparato genitale, ultimo tratto dell'intestino) che per circa un terzo sono a carico del maschio. «Esistono circa 120 genotipi del virus HPV che infettano l'essere umano, - spiega Michele Conversano, past president della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica - un terzo dei quali è associato a patologie del tratto ano-genitale, sia benigne che maligne. Dei 120, il tipo 16 è responsabile di circa il 50% dei casi di cancro alla cervice uterina, il tipo 18 del 20% e i restanti genotipi di circa il 30%. I genotipi 6 e 11 sono invece responsabili del 90% dei condilomi genitali». L'Italia è stato il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica contro il Papilloma virus. Nel 2007 sono stati immessi sul mercato italiano due vaccini per la prevenzione delle infezioni da HPV. Un vaccino, quadrivalente, che protegge dai genotipi HPV 6, 11, 16 e 18 ed un altro vaccino bivalente che protegge esclusivamente dai genotipi 16 e 18.

Nel tempo sono venute alla luce nuove evidenze scientifiche, sia in riferimento alle varie patologie correlate alle infezioni da HPV, sia in relazione alle cure e alle possibilità di prevenzione. Da una visione univoca che associava la presenza del virus HPV unicamente al possibile sviluppo del cancro del collo dell'utero, si è giunti a scoprire numerose altre patologie che possono essere correlate a questo virus tanto nella popolazione femminile quanto in quella maschile. «Il carcinoma delle cervice uterina è il primo tumore riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come totalmente riconducibile ad una infezione - ricorda Domenico Lagravinese, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl di Bari -. Per questo, fino a poco tempo fa, in molti Paesi, le campagne vaccinali contro il papilloma virus si sono concentrate sulla popolazione femminile, ponendosi come obiettivo primario la prevenzione delle neoplasie della cervice uterina. Negli ultimi anni, grazie ad una miglior conoscenza dell'infezione da HPV nel maschio, e alla successiva approvazione del vaccino quadrivalente anche per il sesso maschile, le Società scientifiche hanno suggerito un approccio a più ampio spettro, raccomandando l'estensione della vaccinazione anche agli uomini». «Le nuove evidenze scientifiche - continua Lagravinese - hanno infatti dimostrato che il Papilloma virus è responsabile, in Italia, di oltre 130.000 casi di patologie benigne (condilomi) e tumorali (carcinomi del tratto ano-genitale e tumori della testa e del collo), in entrambi i sessi. La Puglia, insieme ad altre Regioni Italiane e sulla scorta di quanto già avviene in alcuni Paesi (Stati Uniti, Australia e Canada), è all'avanguardia nell'offrire la vaccinazione anti-papillomavirus gratuitamente ai maschi nel corso del 12°anno. È infatti di ogni evidenza che l'istituzione di una campagna di vaccinazione rivolta ad entrambi i sessi oltre a garantire parità di genere, offre uguali opportunità nella fruizione dei Servizi Sanitari, ancor più che nella donna esiste un esame di screening per la diagnosi precoce, opportunità al momento non goduta dal maschio».
Il virus dell'HPV colpisce dunque entrambi i sessi e in particolare il maschio risulta esserne infetto con maggiore facilità, con un'alta prevalenza che si attesta intorno al 60% in qualunque fascia di età. Senza un'azione efficace anche sul maschio, il virus non può quindi essere debellato. «Il maschio rappresenta il serbatoio e il veicolo di trasmissione della malattia - spiega Cinzia Germinario, direttore scientifico Osservatorio Epidemiologico Regionale Regione Puglia -. Anche le patologie tumorali HPV correlate riguardano principalmente l'apparato genitale e il distretto orofaringeo: l'80-95% delle neoplasie anali, almeno il 50% delle neoplasie del pene e il 60% delle neoplasie della testa e del collo sono correlate ad HPV». «La Regione Puglia - prosegue Germinario - ha introdotto nel Calendario Vaccinale l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione anti-HPV ai maschi dodicenni per un questione etica e di equità sociale. Il vaccino nel maschio diviene un efficace strumento sia di protezione indiretta per le donne sia di prevenzione individuale del maschio in quanto egli stesso è, al contempo e al pari della femmina, soggetto a rischio».
Nell'informazione sull'importanza della prevenzione del virus dell'HPV un ruolo chiave è rivestito anche dai pediatri di libera scelta che sono quotidianamente a contatto con le famiglie. «La prevenzione delle patologie da Papilloma virus umano nel maschio vede nella vaccinazione lo strumento più idoneo per ridurne la diffusione. Il pediatra di famiglia - afferma Ermanno Praitano, vicesegretario regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri Puglia - è la figura professionale che per contiguità alle famiglie meglio può promuoverla spiegandone i vantaggi. La Regione Puglia con lungimiranza ha inserito tale vaccinazione nel suo Calendario Vaccinale e tale intervento di salute pubblica avrà una ricaduta positiva in prospettiva per i suoi abitanti perché comporterà comunque una minor circolazione del virus».