Notizie flash

Emergency, a Gino Strada il Right Livelihood Award («Premio Nobel alternativo»)

Gino Strada, fondatore di Emergency, riceverà il Right Livelihood Award «per la sua grande umanità e la sua capacità di offrire assistenza medica e chirurgica di eccellenza alle vittime della guerra e dell'ingiustizia, continuando a denunciare senza paura le cause della guerra». L’annuncio è stato dato oggi al Centro per la stampa internazionale dell’Ufficio degli Affari esteri a Stoccolma. Fondato nel 1980, il Premio Right Livelihood è presentato ogni anno al Parlamento svedese ed è più comunemente conosciuto come il «Premio Nobel alternativo», nato per «onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo». Quest’anno la Fondazione ha ricevuto ed esaminato 128 proposte da 53 Paesi. A partire da oggi i laureati del Premio Right Livelihood sono 162 e provengono da 67 nazioni. E' la prima volta che il Premio viene attribuito a un candidato italiano. Insieme a Gino Strada verranno premiati Sheila Watt-Cloutier (Canada) per la difesa dell'Artico e Kasha Jacqueline Nabagesera (Uganda) per la difesa dei diritti delle persone Lgbti. Il Premio onorario andrà a Tony de Brum e al popolo delle isole Marshall per il loro impegno contro il nucleare.

«Ricevere il Right Livelihood Award è un onore e una grande emozione - ha affermato Strada - Oltre vent’anni fa Emergency è stata fondata per offrire cure gratuite a chi soffre le conseguenze della guerra e della povertà. In questi anni siamo stati a fianco delle vittime e ci siamo opposti alla guerra e alla sua logica di sopraffazione. Abbiamo costruito ospedali, e abbiamo combattuto perché chiunque avesse diritto a essere curato. Abbiamo assistito oltre 6 milioni di persone - ha ricordato - senza nessuna discriminazione, nella convinzione che essere curati sia un diritto umano fondamentale».

«Oggi, nel mondo, la diseguaglianza tra pochi ricchi e moltissimi poveri è aumentata e la Terza guerra mondiale è già cominciata - prosegue Strada - Altri morti, altri feriti, altra sofferenza. Con Emergency continuiamo a lavorare, in Iraq, in Afghanistan e in alcuni dei Paesi più disastrati del pianeta, ma non possiamo rimanere inermi di fronte a questa mattanza indiscriminata. L'umanità ha fatto progressi straordinari in molti campi, dalla tecnologia alla medicina; ora è il momento che si impegni per un traguardo irrinunciabile: bandire la guerra dalla storia». «E' il momento di lavorare a favore delle generazioni future, di seminare, anche nella consapevolezza che non saremo noi a vedere i frutti - ha concluso il fondatore di Emergency -. Dobbiamo alimentare una cultura diversa, fondata sull'uguaglianza e il rispetto dei diritti umani: l'alternativa è la barbarie che abbiamo davanti e alla quale non possiamo arrenderci».


© RIPRODUZIONE RISERVATA