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Menarini e Meyer alla ricerca della cellula rara

Uno strumento per selezionare e recuperare cellule rare purissime, a partire da campioni di vario tipo come sangue, midollo osseo, liquido pleurico, tessuti da biopsia. Per cercare i segreti delle cellule rare. È il “DEPArray™” System, donato al l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dal Gruppo Farmaceutico Menarini. La nuova tecnologia consentirà l'avvio di ricerche avanzatissime in due dipartimenti importanti: l'Oncologia pediatrica diretta da Claudio Favre e quello di Neuroscienze guidato da Renzo Guerrini.

Con l'installazione della tecnologia “DEPArray™” al Meyer inizia una nuova era nella ricerca in oncologia pediatrica e in neurologia nell'ambito delle epilessie: questa strumentazione, unica e precisa, consentirà di comprendere i più segreti meccanismi genetici dei tumori aprendo nuove strade verso terapie sempre più personalizzate per i piccoli pazienti e per questo più efficaci. L'installazione del “DEPArray™” al Meyer consentirà di studiare a fondo sia le cellule tumorali circolanti che i tumori solidi pediatrici e di migliorare le nostre conoscenze sulla genetica dei tumori.

Il brevetto ““DEPArray™” è di Silicon Biosystems, azienda del Gruppo Menarini. “DEPArray™” è la prima tecnologia in grado di isolare, in modo automatico, singole cellule rare presenti in vari liquidi biologici, come le cellule tumorali circolanti nel sangue. Le cellule selezionate tramite questa tecnologia, che sfrutta i principi della dielettroforesi, sono mantenute intatte, vive e capaci di riprodursi, e quindi pronte per successive indagini molecolari di Dna, Rna, etc. Il sistema è estremamente accurato nella selezione cellulare, fino al livello della singola cellula, e consente un grado di purezza del 100%.

Tumori e meccanismi autoimmuni post trapianto: sono le applicazioni cui troverà impiego in Oncologia pediatrica: «Grazie al “DEPArray™” potremo isolare e selezionare anche pochissime cellule tumorali circolanti e purissime – spiega Claudio Favre - cellule che ci possono dare informazioni importanti come markers per la valutazione e l'eventuale sviluppo della malattia metastatica. Inoltre potremo comprendere ancora di più la biologia e l'aggressività del tumore oltre a impostare un profilo molecolare per ciascun paziente così da ottenere una terapia personalizzata che possa centrare specifici bersagli».

L'altro filone di attività di ricerca già avviato riguarda lo studio del ruolo del sistema immunitario dopo il trapianto attraverso l'analisi delle biopsie intestinali. «Nostro obiettivo è quello di individuare anche eventuali marcatori biologici – conclude Favre – che potrebbero essere in grado di predire l'insorgenza e la gravità della disregolazione immunitaria e controllare il corso della malattia».

L’utilizzo che ne farà il Dipartimento di Neuroscienze riguarda gli studi sull'epilessia. «Impiegheremo questa innovativa strumentazione – spiega Renzo Guerrini – per estrarre il Dna dalle cellule isolate dai vari tessuti, in particolare dal tessuto cerebrale di soggetti sottoposti a interventi neurochirurgici per la cura dell'epilessia. Nostra intenzione è infatti quella di studiare le mutazioni genetiche che sono responsabili del cambiamento delle caratteristiche morfologiche e funzionali dei neuroni che sono alla base dell'epilessia».

Ricerche condotte da vari gruppi nel mondo, compreso il team del Meyer, stanno infatti dimostrando in modo sempre più concreto come l'epilessia e varie malformazioni cerebrali siano spesso determinate da alterazioni genetiche presenti solo in alcune cellule cerebrali. Questo fenomeno, che viene chiamato “mosaicismo”, può essere studiato solo se si ha la possibilità di accedere direttamente alle cellule coinvolte ed eseguendo sul loro Dna studi di sequenziamento ad altissima risoluzione .

«“Grazie alla donazione fatta oggi dal Gruppo Menarini - spiega Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer - il nostro ospedale può varcare una nuova frontiera della ricerca scientifica sui meccanismi alla base dell'epilessia e di quelli che fanno insorgere i tumori. Si realizza così una importante collaborazione tra una grande impresa italiana e il nostro ospedale pediatrico, valorizzando una tecnologia avanzatissima a livello mondiale»”.

«Oggi doniamo al Meyer, una eccellenza italiana tra gli ospedali pediatrici - sottolinea Lucia Aleotti, Presidente del Gruppo Menarini - una tecnologia così promettente, nata dallo studio di due ingegneri italiani, che hanno unito le potenzialità dell'ingegneria elettronica alla biologia per la gestione digitale delle cellule umane. Il DEPArray™ è installato in primari centri di ricerca in Europa, Usa e Giappone e poter affidare alle mani esperte dei ricercatori del Meyer il nostro strumento è per noi motivo di grande fierezza. Questa tecnologia porterà chiarezza nei risultati genetici di tutti quei piccoli pazienti che hanno campioni tumorali complessi. Infatti, dove le tecniche convenzionali falliscono perchè le cellule tumorali nel sangue sono rare, il campione è di piccole dimensioni o il contenuto di cellule tumorali nella biopsia è scarso, “DEPArray™” riesce a dare risposte precise consentendo ai ricercatori di comprendere sempre di più e meglio la genetica del tumore e la strada terapeutica da intreprendere».


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