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Sanità globalizzata, a Maputo corso di formazione panafricano firmato Dream-Ght

Un corso di formazione panafricano organizzato dal programma Dream della Comunità di Sant'Egidio e dalla Global health telemedicine (Ght) in collaborazione con il ministero della Salute mozambicano. Si terrà in Mozambico, a Maputo, dal 15 al 19 febbraio ed è rivolto a operatori sanitari (medici, infermieri, tecnici di salute, medical officer) provenienti da centri sanitari pubblici e privati di 11 paesi africani (Camerun, Repubblica Centroafricana, Repubblica di Guinea, Kenya, Malawi, Mozambico, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Swaziland, Tanzania, Togo).

«Dream 2.0 – The global approach to health» è il titolo del corso. Le lezioni saranno tenute da specialisti europei e mozambicani provenienti dai principali centri clinici e universitari dei rispettivi paesi. Diverse le tematiche in programma: Hiv, resistenze e nuove terapie; Tubercolosi; ipertensione e patologie cardiovascolari, elettrocardiografia e terapia medica delle principali cardiopatie; diagnostica radiologica ed ecografica; salute materno-infantile; dermatologia; neuropatie ed epilessie. Il corso si concluderà con una settimana di esperienza clinica e lezioni di semeiotica pratica nei centri clinici Dream di Maputo.

«Un corso di formazione internazionale - si legge in una nota - espressione della globalizzazione che ci rende di fatto sempre più connessi e interdipendenti. Ma, anche se l'intensità delle migrazioni, dei commerci e delle comunicazioni è in costante aumento, in molti paesi, specie se guardiamo all'Africa, l'accessibilità alle cure è ancora un privilegio per pochi. Anche per questo il rafforzamento dei singoli sistemi sanitari rappresenta un tema prioritario nell'agenda di sviluppo per i paesi più poveri ed è un punto chiave per il raggiungimento dei Sustainable Developent Goals fissati dall'Assemblea Generale dell'Onu».

A fare da apripista, il programma Dream, che in questi anni ha mostrato come gli investimenti nella cura dell'Aids hanno avuto un impatto enorme sui sistemi sanitari. «Oggi Dream è un modello di contrasto non solo all'Hiv/Aids - continua la nota - ma anche ad altre malattie infettive e patologie croniche che si stanno diffondendo sempre più nei paesi del sud del mondo. Per combattere questa battaglia non bastano i farmaci ma c'è bisogno soprattutto di formazione e sostegno da parte di tanti».

I docenti del corso di formazione provengono da diverse realtà italiane e mozambicane che rappresentano l'eccellenza clinica in particolari campi: l'Istituto Besta di Milano per la neurologia, il Dipartimento di Biotecnologie Mediche dell'Università di Siena per l'infettivologia, L'Ospedale San Giovanni di Roma per la telemedicina, il Dipartimento Cardiovascolare e dei Trapianti dell'Ospedale S. Camillo per la cardiologia, l'Unità Operativa aziendale ASL Romagna per la dermatologia e il programma Dream del Mozambico, solo per citarne alcune.

Durante le lezioni saranno discussi diversi casi clinici, alcuni dei quali sono stati oggetto di teleconsulti tra l'Africa e l'Europa. La piattaforma informatica realizzata da Bs Innova e implementata dalla Global health telemedicine ha infatti realizzato una rete di 13 centri africani che usufruiscono di un innovativo servizio di teleconsulto multidisciplinare. Ad oggi sono attive ben 13 discipline mediche a cui rispondono un'ottantina di professionisti volontari europei per un totale di 2.384 teleconsulti. Si tratta di uno dei primi modelli di «globalizzazione della sanità» sostenuto anche dalla Sit, Società Italiana di telemedicina e sanità elettronica.

I servizi realizzati del programma Dream e il corso di formazione sono resi possibili grazie al contributo concreto della Conferenza Episcopale Italiana, dalla Fondation Assistance International e dalla Cooperazione Svizzera.


Approfondimenti su
www.dream.santegidio.org
www.ghtelemedicine.org



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