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Indagine in pronto soccorso, ogni 2 ore ricoverato un bambino per rotavirus

Ogni due ore nei pronto-soccorso degli ospedali italiani viene ricoverato un bambino con infezione da rotavirus. È uno dei dati più significativi di un'indagine condotta da Datanalysis su un campione di 500 genitori che hanno avuto il bambino ricoverato per l'infezione.

I sintomi sono diarrea acuta (nel 48% dei casi), grave debilitazione e disidratazione nel 29%, vomito nel 12%. E nella stragrande maggioranza dei casi questi ricoveri si verificano nei primi 2 anni di vita, quando la perdita di liquidi e sali minerali diventa significativa in rapporto al peso del bambino.

L'indagine, presentata a Milano, è stata commentata da specialisti come Susanna Esposito, direttore della Clinica pediatrica dell'Ospedale Maggiore di Milano e Paolo Bonanni, docente di Igiene all'Università di Firenze, per i quali «ciò che più conta è il troppo limitato ricorso alla vaccinazione». Infatti, secondo i risultati dello studio, il 76% cento dei genitori non sa che esiste un vaccino orale protettivo. E tra quanti lo sapevano, poco più di uno su tre non ha considerato il vaccino «importante perché non obbligatorio; uno su quattro ha confessato di aver paura dei vaccini e nel 27 per cento dei casi il problema sarebbe da attribuire all'aspetto economico, perché il vaccino era disponibile solo a pagamento». Ma a fronte di questi dati la vaccinazione anti-rotavirus ha «un rapporto costo/efficacia assolutamente favorevole - afferma Susanna Esposito - e va raccomandata. Dovrebbe essere offerta gratuitamente e attivamente; l'ideale sarebbe per esempio farla eseguire dai pediatri di famiglia in occasione dei primi bilanci di salute. L'impatto positivo sul numero di casi e sull'assistenza - secondo Esposito - sarebbe enorme».

Lo dimostra il caso di due regioni italiane, la Sicilia e la Calabria, che hanno implementato questa vaccinazione e in cui si è riscontrata una riduzione di casi e di conseguenti ricoveri ospedalieri già dal primo anno di vaccinazione. In particolare, dopo solo 12 mesi di vaccinazione in Sicilia, pur con coperture vaccinali non ancora elevate, si è registrata una riduzione superiore al 50% delle ospedalizzazioni nell'età più interessata alla vaccinazione (0-11 mesi).


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