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Ddl concorrenza, le parafarmacie: «Governo dimostri se vuole davvero cambiare l’Italia»

Il Governo «metta fine allo strapotere di categorie organizzate e gruppi di pressione, difenda il farmacista professionista, e valorizzi il merito, a tutto vantaggio dei cittadini consumatori e della crescita del Paese». È l'appello lanciato da oltre 500 farmacisti titolari di parafarmacie, riuniti in una convention organizzata a Bologna dalla Federazione nazionale delle parafarmacie italiane. «La protezione degli interessi delle lobby, da sempre contrarie a cedere una parte irrisoria del proprio incasso come la vendita dei farmaci di fascia C - afferma il presidente della Fnpi, Davide Gullotta, in una nota - restituisce l'immagine di un Paese debole, ancora in mano alle caste. Il Ddl concorrenza dovrebbe invece diventare un simbolo di cambiamento, un messaggio chiaro di questo Governo che ha l'occasione di dire, una volta per tutte, se vuole davvero cambiare l'Italia». La ricetta delle parafarmacie, che suonano la sveglia al Governo, punta tutto sul merito. «Modificare il sistema di accesso alla professione, a tutt'oggi di stampo medievale; non privilegiare ancora censo ed ereditarietà; tutelare la professione e non le mura dove questa si esercita. Alla vigilia della conclusione dell'iter del Ddl, la politica tutta dia prova di essere indipendente da ogni pressione e faccia prevalere l'interesse generale sui privilegi di parte».


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