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Oncologia, Accordo Cro Aviano - Iov di Padova sul nuovo test Cellfinder

Centro di riferimento oncologico e Istituto oncologico veneto hanno siglato un importante accordo per lo studio di comparazione dei test CellSearch e CellFinder. La sfida è valutare, in un primo gruppo di pazienti, un nuovo test che Agostino Steffan (Patologia oncologica), Alfonso Colombatti e il team stanno mettendo a punto al Cro – il CellFinder appunto – che svela la presenza di cellule tumorali circolanti (Ctc) grazie ai loro cambiamenti metabolici.

Allo Iov gli stessi pazienti verranno valutati con il test CellSearch – sul quale l'Istituto padovano è leader nazionale, vantando un'esperienza decennale nel suo utilizzo – che oggi rappresenta lo standard internazionale di riferimento. Se il lavoro congiunto dei due gruppi sarà coronato da successo, potrebbero venire svelate informazioni finora ignote sulle cellule tumorali circolanti, preziose per il trattamento di questi pazienti.

«Lo studio congiunto Cro-Iov si inserisce in un filone d'indagine di grande attualità – spiega Steffan -. Quasi quotidianamente veniamo raggiunti dal lancio di una nuova tecnologia diagnostica per il cancro, sempre più veloce, sempre più precisa, sempre meno invasiva e di nuovi farmaci “intelligenti”, sempre più specifici e sempre meglio tollerati. Questo perché le moderne tecnologie stanno offrendo agli oncologi l'opportunità senza precedenti di progettare la cura del cancro secondo un modello centrato sulla biologia della malattia del singolo paziente, combinando sofisticate tecnologie di diagnostica molecolare dei tessuti e del sangue periferico e trattamenti innovativi».

Il Cro è coinvolto da circa un anno e mezzo in questo approccio innovativo per rivelare la presenza di Ctc nell'ambito di una ricerca europea coordinata da Giacinto Scoles. La piattaforma CellSearch dello Iov, unica nel Nord-Est, ha dato il via ad un gruppo di lavoro che si occupa di studiare la presenza di Ctc nel sangue periferico. Il Ctc-lab, il laboratorio per lo studio delle Ctc che lo Iov ha allestito alla Torre della Ricerca della Fondazione Città della Speranza è entrato in importanti consorzi internazionali, finanziati dalla Comunità Europea.

«In questo scenario – sottolinea il Direttore Scientifico del Cro, Paolo De Paoli – tenere il passo comporta un notevole impegno su molti fronti: il primo e più importante è quello di coinvolgere i pazienti in un percorso educativo e informativo per migliorare la comprensione della loro malattia e dei trattamenti disponibili. Troppo spesso, infatti, queste notizie suscitano entusiasmi e speranze, che non tengono però conto dei tempi richiesti da una sperimentazione rigorosa, senza la quale non è possibile arrivare al letto del malato in sicurezza».

L'altro fronte caldo è quello economico: anche essendo virtuosi nella scelta della tecnologia da acquisire, gli investimenti richiesti sono notevoli e quasi sempre superiori al finanziamento che un singolo gruppo di ricerca può vincere partecipando a un bando di finanziamento della ricerca pubblico o privato, nazionale o internazionale.
Per questo, proprio sul tema della “biopsia liquida” il Cro ha cercato una partnership strategica di collaborazione tecnico-scientifica con lo Iov, con l'obiettivo di condurre progetti comuni, che prevedano l'uso della tecnologia CellSearch, disponibile allo Iov.


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