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Luce intelligente per piccoli pazienti: il Premio Innovazione degli ingegneri clinici

Giovani ingegneri clinici, start-up ad altissima innovatività, progetti imprenditoriali di under 30 da tutte le università italiane: questi i protagonisti del Premio Innovazione Aiic, giunto quest'anno al suo quarto appuntamento. Al Premio, che l'Associazione Italiana Ingegneri Clinici sviluppa in collaborazione con PMI Cube, rete degli incubatori italiani, hanno concorso oltre sessanta giovani progetti di ambito biomedico ed è stato assegnato quest'anno da AIIC al progetto Light Care, sviluppato da tre giovani ricercatori di domotica applicata all'healthcare.
I tre vincitori, Sara Falasconi, Davide Ursetta ed Elisa Falistocco - età media 28 anni - hanno sviluppato un sistema wireless dedicato ai bambini ospitati nei reparti di pediatria per cure a media-lunga degenza e si sono cosi assicurati il premio di 5000euro messo a disposizione da AIIC a vantaggio di start-up dell'ambito dell'ingegneria clinica.
Il progetto dei tre giovani ricercatori si basa sulla avanzatissima soluzione LI-FI, un sistema di flusso ottico di contenuti web che avviene via luce, sistema sviluppato nel 2011 da Harald Hass, docente di mobile communication dell'università di Edinburgo.
«Per evitare il ricorso a radiofrequenze, radiazioni e interferenze con i sistemi di cura - hanno spiegato i tre ricercatori - abbiamo sviluppato Light Care, che è una soluzione che utilizza la luce di una innovativa lampada Led intelligente in grado di comunicare, attraverso una piattaforma di gestione di contenuti, a tablet che vengono messi a disposizione dei piccoli pazienti. In questo modo i centri di cura possono offrire ai bimbi ricoverati una biblioteca di cartoni animati, di contenuti educativi e di vari contenuti di compagnia, attraverso un flusso che non interferisce in alcun modo con le cure, perché usa la luce già accesa normalmente nelle camere».
Ha sottolineato Paolo Pari, coordinatore del Premio Innovazione Aiic, che «Light Care si presenta come progetto innovativo anche perché al valore indiscusso dell'idea sviluppata, mostra la capacità di fare rete nazionale tra poli di ricerca diffusi sul territorio, superando cosi quella iper-localizzazione che spesso caratterizza negativamente i progetti italiani». I tre promotori del progetto provengono infatti da università diverse del centro-sud, si sono incontrati durante il progetto di domotica Shell, seguito presso l'Università di Politecnica delle Marche di Ancona ed hanno avuto supporto dall'Area Science Park di Trieste, che con loro ha creato Genlux, giovanissima start-up che ora seguirà la produzione e commercializzazione di Light Care negli ospedali e nei reparti di pediatria.


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