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Master in Traumatologia dello Sport in partenza all'Università Campus Bio-Medico di Roma

Fare sport fa bene alla salute, questo si sa. Ma sciare, correre, giocare a tennis o a calcetto mette anche buonumore. «Questo grazie a due ormoni che durante le attività sportive vengono prodotti da chi non te lo aspetti: le nostre ossa». A rivelarlo al fior fiore dei medici sportivi, italiani e non, è Vincenzo Denaro, ortopedico e Direttore scientifico del Master di II livello in Traumatologia dello Sport, promosso e organizzato dall'Università Campus Bio-Medico di Roma con il patrocinio di Coni e Figc. Un percorso di studi nel quale sono stati ‘arruolati' docenti internazionali di Ortopedia e Traumatologia, provenienti da atenei come Stanford, Pittsburgh e Ginevra, ma pure dal FIFA Medical Centre of Excellence di Doha.

«L'attività fisica – chiarisce Denaro – è uno dei migliori presidi di carattere non farmacologico per stimolare la fase osteoblastica e quindi il metabolismo osseo ed è uno dei rimedi naturali per l'osteoporosi». Il professore cita uno studio pubblicato pochi giorni fa secondo cui «il muscolo scheletrico con l'attività fisica, mediante la contrazione, produce un ormone chiamato irisina che stimola le cellule che appongono osso (osteoblasti). Inoltre, lo sport favorisce la produzione da parte dell'osso di un altro ormone, chiamato osteocalcina, che a sua volta stimola le gonadi maschili a produrre testosterone, prevenendo l'osteoporosi nell'uomo, favorendo la massa e la potenza muscolare. E la sensazione di benessere nonostante la fatica».

Una notizia che interessa gli oltre 20 milioni di italiani che, secondo i dati Istat, praticano a vari livelli una o più attività sportive. Un numero importante, che è cresciuto nel tempo fino a raggiungere, negli uomini, il 29,5% del totale. Un po' meno le donne (19,6%) che dichiarano di praticare uno sport con continuità.

Aumentano gli sportivi ma anche il numero d'infortuni
Nel 2011 l'Istituto Superiore di Sanità ne aveva certificati 300mila all'anno, il 46% dei quali per calcio/calcetto, con 15mila casi di ricovero ospedaliero e un'età media degli infortunati pari a 21 anni. «Anche se con il miglioramento della salute dei nostri anziani aumenta il numero degli over 70 che pratica sport e ai quali la moderna ortopedia offre nuove soluzioni ai problemi che con l'età non rendono sempre tutto così facile», spiega ancora Denaro. «Per il ginocchio, ad esempio, usiamo mini-protesi mono-compartimentali che consentono di riprendere l'attività sportiva anche in là con gli anni”. Ma anziani e meno anziani, per mettersi al riparo da distorsioni o, peggio, rotture dei legamenti, devono potenziare in rapporto all'età e al tipo di sport la propria muscolatura, “che più solida è più riesce a contrastare gli eventi traumatici».

Un consiglio ancor più valido con la stagione sciistica ormai alle porte, «che per evitare di subire traumi dovrebbe essere preceduta da 4 o 5 settimane di attività pre-sciistica, con rafforzamento della muscolatura, in particolare quella di braccia e gambe», spiega il direttore scientifico del Master, articolato in 6 aree tematiche, che prevedono forme integrate di attività teoriche, live surgery, apprendimento individuale e tirocinio. In tutto 13 incontri della durata di due giorni ciascuno per approfondire le ultime conoscenze scientifiche sulla fisiopatologia della traumatologia sportiva, la diagnosi e il trattamento delle patologie associate ad eventi traumatici durante l'attività sportiva, i più efficaci e recenti programmi di prevenzione degli infortuni sportivi, ma pure i principi riabilitativi post-trauma, il metabolismo dell'atleta, fino ai principi del doping sportivo.

Un'occasione per esaminare anche i problemi dei top player dello sport. Come l'allarme-crociati che arriva dalla Serie A, dove quest'anno sono già otto gli infortunati ‘eccellenti' al legamento del ginocchio a turbare i sonni dei loro allenatori. «Se teniamo conto, ad esempio, delle rotture di crociato multiple che hanno subito vari calciatori in questi mesi – precisa il professor Rocco Papalia, Ordinario di Ortopedia e Traumatologia all'Università Campus Bio-Medico di Roma e co-Direttore del Master – almeno in alcuni casi si sarebbe potuto evitare, attraverso moduli di preparazione atletica specifici, che fanno parte del cosiddetto ‘FIFA Eleven Plus', un sistema che agisce specificamente su alcuni gruppi muscolari per evitare questo tipo di lesioni». Il Corso in partenza, non a caso, è destinato anche a preparatori atletici, fisiatri, fisioterapisti.


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