Notizie Flash

Fibrillazione atriale e ictus: al via la terza edizione di "Riprenditi la vita"

S
24 Esclusivo per Sanità24

Al via la terza edizione di “Riprenditi la vita”, la campagna informativa sulla Fibrillazione Atriale e sull’importanza di tenerla sotto controllo per evitare ictus invalidanti, organizzata da A.L.I.Ce. Italia Onlus, Associazione per la lotta all’ictus cerebrale. Il tour informativo, che ha ottenuto il patrocinio dell’Italian Stroke Organization (Iso), della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), della Società Italiana di Neurologia (Sin) e della Società Neurologi Ospedalieri (Sno), toccherà 10 città italiane, partendo domani venerdì 18 maggio da Napoli e concludendosi a Roma il prossimo 29 ottobre, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale.

Per l’intera giornata sarà allestito, in ciascuna piazza, uno stand messo a disposizione dalla Protezione Civile il pubblico potrà usufruire gratuitamente di uno screening qualificato di misurazione della pressione arteriosa e della glicemia, realizzato dai volontari dell’Associazione, con il prezioso supporto di Neurologi e personale infermieristico locali. Obiettivo dell’iniziativa è quello di estendere il messaggio di prevenzione all’intera popolazione, diffondendolo sul territorio, informando il pubblico sui fattori di rischio dell’ictus, sul pericoloso legame con la Fibrillazione atriale, sulle diverse opzioni terapeutiche a disposizione e sulle limitazioni che derivano da questa patologia.

«Sono orgogliosa e felice di questa campagna – dichiara Nicoletta Reale, presidente di A.L.I.Ce. Italia Onlus – che ci permette di diffondere la conoscenza e la cultura della prevenzione dell’ictus in maniera capillare, toccando alcune delle principali città grazie all’impegno e al coinvolgimento delle associazioni locali che rappresentano il punto di riferimento principale sia nella prevenzione primaria (a livello educazionale, per quanto riguarda il controllo dei fattori di rischio e le modifiche dello stile di vita) sia soprattutto in quella secondaria, cioè nella fase post-acuta e ancor di più in quella dell’assistenza al domicilio».


© RIPRODUZIONE RISERVATA