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Tumore gastrico, spese per integratori e fermenti a carico dei pazienti

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Oltre due pazienti su tre cui è stato tolto lo stomaco a causa di un tumore gastrico assumono probiotici e supplementi di varia natura, arrivando a sborsare di tasca propria fino a oltre 8mila euro l'anno. E' quanto sottolinea l'Associazione Vivere senza stomaco si può Onlus, che lancia un appello "per chiedere che le differenze regionali vengano superate e garantire a tutti i malati libertà di scelta, omogeneità ed equità di accesso alle cure". I probiotici, per cui si spendono in media 155 euro all'anno con punte di 600, sono totalmente a carico dei pazienti e gli integratori, responsabili del resto dell'esborso con una spesa media di 22 euro al giorno per paziente, vengono erogati in poco più della metà delle Regioni, e solo per i prodotti in gara. «Dopo la chirurgia i pazienti sono lasciati a loro stessi – spiega Claudia Santangelo, presidente dell'Associazione –e, nonostante ci siano accordi fra Stato e Regioni che prevedono la presenza di nutrizionisti nei centri oncologici, spesso non è così e la gestione dell'alimentazione è tutta sulle spalle dei malati".

Chi non ha più lo stomaco deve affrontare problemi considerevoli per la propria nutrizione: contaminazioni batteriche, alterazioni della flora intestinale e disturbi dell'assorbimento sono inevitabili, così i pazienti devono ricorrere a fermenti lattici e integratori: una nostra recente indagine ha dimostrato che il 72% dei pazienti utilizza probiotici, il 41% per fronteggiare i disturbi legati alle cure chemioterapiche e per i problemi intestinali dovuti alla gastrectomia, il 38% per gestire le alterazioni della flora batterica, il 28% occasionalmente in concomitanza con una terapia antibiotica." In metà dei casi – aggiunge Santangelo - è il gastroenterologo a prescriverli, in un quarto dei pazienti il medico di famiglia e solo il 24% li sceglie da sé o con l'aiuto del farmacista; solo nel 57% dei casi viene consigliato un prodotto specifico, agli altri viene dato il consiglio generico di assumerne. L'acquisto però è a totale carico dei malati, con una spesa media di 155 euro l'anno e punte che arrivano a 600 euro".

Non va meglio con gli integratori, importanti per fornire nutrienti che in pazienti con una gastrectomia parziale o totale non possono essere adeguatamente assorbiti e disponibili: li usa il 74%, la maggior parte tutti i giorni proprio per compensare il malassorbimento o per l'impossibilità di alimentarsi in maniera corretta. "La spesa è considerevole – fa notare Santangelo – pari a una media di 22 euro al giorno: chi non può permettersela resta senza, rischiando la malnutrizione".


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