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Farmacia dei servizi nel riparto per gli obiettivi prioritari sul territorio

Sprint alla farmacia dei servizi nel riparto destinato agli obiettivi prioritari del Ssn. Nel capitolo dedicato alla rete dei servizi di assistenza ospedaliera e territoriale, finanziato con 250 milioni, le farmacie dei servizi, Centri socio polifunzionali che partecipano all'Assistenza domiciliare integrata, «anche attraverso la disponibilità di operatori socio-sanitari, infermieri e fisioterapisti, e la dispensazione e consegna domiciliare di farmaci e dispositivi medici soprattutto in zone disagiate», potranno collaborare alle iniziative per garantire il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e migliorare l'aderenza dei pazienti alle terapie tramite l'attività di counseling e di riconciliazione/controllo delle sempre più frequenti pluriprescrizioni nonché partecipando alle campagne di prevenzione delle principali patologie a forte impatto sociale.

Federfarma spiega ai suoi iscritti in una circolare l'intesa Stato-Regioni, e proprio su questo argomento ricorda il convegno organizzato il 4 marzo a Roma.

La farmacia dei servizi inoltre, secondo l'accordo Stato-Regioni - all'interno delle reti assistenziali integrate basate sulla costruzione di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali per il paziente cronico, potrà partecipare al monitoraggio dello stato di salute della popolazione, e dell'efficacia e dell'efficienza del sistema sanitario.

«L'accordo concluso tra Governo e Regioni conferma la necessità di accrescere l'offerta di servizi da parte delle farmacie nell'ambito del Ssn, in linea con le proposte elaborate da Federfarma per l'evoluzione del servizio farmaceutico» osserva Annarosa Racca, presidente di Federfarma. «L'obiettivo cui punta l'intesa è quello di fare della farmacia un tassello indispensabile nella presa in carico del paziente, un centro socio-sanitario polifunzionale, in grado anche di partecipare all'assistenza domiciliare integrata e di avere un ruolo centrale nella gestione del paziente cronico e nel monitoraggio delle terapie. Tutto questo con vantaggi per i cittadini e per il servizio sanitario nazionale che utilizzerà le proprie risorse in maniera più razionale».

Sull'intesa si èespressa anche la Fofi. «L'inserimento della farmacia dei servizi nell'ambito della riorganizzazione della sanità territoriale è un riconoscimento che chiedevamo da tempo alle Regioni e che quindi giudichiamo come un fatto importante e positivo» dice il presidente Fofi Andrea Mandelli. E' evidente che dall'implementazione del nuovo modello di farmacia ci si attende, come è successo in Gran Bretagna e in Canada, anche un contributo alla stabilità economica delle farmacie e, quindi, conclude il presidente della Fofi, «la possibilità di invertire la tendenza attuale in fatto di livelli occupazionali: la farmacia dei servizi può vivere soltanto se al suo interno operano professionisti competenti, aggiornati e in numero adeguato».